Frontiere non intese solo come confini geografici ma anche relazionali, personali. Proprio per questo la quinta edizione del festival “Senza perdere la tenerezza”, organizzato dalle Acli di Asti e finanziato con i fondi del 5×1000, ha preso questo titolo.
Una manifestazione cresciuta negli anni e che ha affrontato temi di strettissima attualità come quello della cura, dell’ambiente e che per questa edizione si diluisce in una serie di appuntamenti distribuiti nel tempo.
Si è cominciato con un incontro dedicato alle elezioni referendarie che si terranno l’8 e il 9 giugno a tema lavoro e cittadinanza, e si prosegue mercoledì 4 giugno con la proiezione del docufilm “Stare al mondo. Per scelta o per destino, sette storie di donne del secolo scorso” di Remo Schellino.
L’appuntamento è alle 21 al Foyer delle Famiglie.
Sarà lo stesso regista a raccontare di Vincenzina Revelli, di Belvedere Langhe, classe 1928, contadina e cuoca del presidente Einaudi, “ma era lui che le passava le ricette”, ricorda Mauro Ferro, presidente Acli Asti, ma anche quella di Marisa Ombra, la nostra staffetta partigiana, o ancora di Irma Brocardo, di Murazzano, classe ‘22, primo sindaco donna del Piemonte.
Storie che parlano di frontiere “donne che sono andate oltre, interpretando ruoli diversi ma significativi”, commenta Daniela Grassi, vicepresidente Acli.
Lunedì 9 giugno, sempre al Foyer delle famiglie, al pomeriggio andrà in scena lo spettacolo “Emma” della compagnia Cada Die Teatro con testi di Antonino Catalano.
“Si tratta di una rappresentazione pensata per i ragazzi del nostro centro estivo, ma è aperto a tutti”, continua Grassi. Prima ci saranno dei laboratori e alle 16 è prevista la rappresentazione.
Frontiere e storie senza perdere la tenerezza
