Giaquinta Franco“Leggiamo sulla stampa locale di un incontro sul progetto Agrivillage, il progetto, cioè, di un centro commerciale dove dovrebbero trovare posto, non solo i prodotti della filiera agroalimentare locale, ma anche produzioni nazionali. Come Confagricoltura Asti rediamo a tutte le iniziative che davvero rilancino l’Astigiano e, nel contempo, rappresentino un valido impulso ad un’economia che si presenta sempre più asfittica e ripiegata su sé stessa. Tuttavia restiamo fortemente convinti che queste stesse iniziative debbano essere frutto della volontà dei produttori, senza la quale ogni progetto di questo tipo perde credibilità e soprattutto qualsiasi possibilità di riuscita. Di strutture che non qualificano il territorio, generando magari anche attese che poi vanno deluse con danni economici e di immagine, l’Astigiano non ha proprio bisogno. Per la buona riuscita di operazioni di questo tipo devono essere coinvolti in prima persona e in solido, cioè con proprie risorse, i produttori agricoli. Assolutamente da evitare, a nostro parere, coinvolgimenti diretti di enti e istituzioni pubbliche, ancora di più lo stanziamento di soldi pubblici che, mai come in questo periodo, vanno destinati a esigenze più pressanti per la comunità. Se l’Agrivillage s’ha da fare lo si faccia con soldi e interessi privati, e che abbiano a che fare, come vuole logica e buon senso, direttamente con l’agroalimentare”. Francesco Giaquinta, direttore Confagricoltura Asti