I cittadini di Viarigi alzano la voce contro la realizzazione di un impianto agrifotovoltaico in Valle Grana, nel territorio di Altavilla Monferrato, autorizzato con una semplice DILA nonostante il terreno presenti gravi criticità idrogeologiche.
Con una lettera inviata alla Regione Piemonte – Settore Difesa del Suolo, alla Prefettura di Alessandria, ai Vigili del Fuoco e al Comune di Altavilla Monferrato, un gruppo di cittadini firmatari chiede la sospensione immediata del progetto e la verifica urgente delle mappe dell’assetto idrogeologico, ritenute ormai obsolete e inadeguate a descrivere la reale situazione della Valle Grana.
Il progetto è presentato dalla società agricola Avellana, già titolare di diversi ettari coltivati a nocciole. L’area interessata è di circa 10.000 metri quadrati (1 ettaro). Sotto i pannelli è prevista un’attività di apicoltura e coltivazione di fiori. L’impianto, con potenza inferiore a 1 MW e superficie inferiore a 1 ettaro, rientra nella categoria di continuità agricola.
“Parliamo di un’area che con le piogge di primavera e autunno esonda regolarmente,” spiegano i cittadini, “e che non può essere trattata come terreno agricolo stabile. Le carte la classificano ancora come G2, ma la realtà è un’altra: quella zona dovrebbe essere G3, ad alta pericolosità.”
Le foto scattate nell’aprile 2025, allegate alla lettera, documentano gli allagamenti e le trasformazioni morfologiche causate dai cambiamenti climatici degli ultimi anni.
“Siamo profondamente preoccupati – aggiungono i firmatari – per la sicurezza del territorio e delle persone. Costruire un impianto in quella zona è una scelta irresponsabile. Bisognava far passare il progetto almeno in una conferenza dei servizi. Chiediamo alla Regione e alla Prefettura di intervenire prima che si arrivi all’ennesima emergenza annunciata.”
I cittadini ricordano inoltre che il Comune di Viarigi ha già più volte segnalato alla Regione la pericolosità della Valle Grana, senza ricevere finora risposte concrete.
Il gruppo chiede dunque che ogni autorizzazione venga sospesa fino all’effettuazione di nuovi rilievi tecnici e di un sopralluogo congiunto delle autorità competenti.
“La sicurezza del territorio viene prima di tutto,” concludono i cittadini. “Non vogliamo un altro disastro idrogeologico annunciato.”