tartufoSe è vero che Canelli è “Il posto delle Trifole”, scoprire il magico mondo dei “trifolao” con i loro “tabui” sarà un’impresa esaltante. In un’annata dove il tartufo, per ora, pare essere più parlato che trovato-annusato-grattato, addentrarsi nella surreale atmosfera delle “tartufaie” è il modo giusto per dare corpo ad una realtà ancora oggi misteriosa ed affascinante. La Fiera Regionale del Tartufo che, domenica 10 novembre, accoglie la ricca, oggi ancora avara, carovana del re Bianco del Piemonte offre spunti di riflessione, verrebbe da dire meditazione. su quel che prosaicamente ci ritroviamo nel piatto. Si parte sabato, alle 17.30 in piazza Cavour con l’accensione del pino monumentale “del Volontariato” offerto dalla Circoscrizione del Bondone e dall’Azienda Forestale Trento Sopramonte. La domenica, alle 8, il via alla “Fiera di San Martino”: oltre 200 bancarelle, con prodotti tipici del Piemonte, animeranno il centro storico per tutta la giornata. Alla stessa ora, nell’area della stazione, apre i battenti la Fiera Regionale del Tartufo con esposizione e vendita di tartufi, bancarelle enogastronomiche, stand degustazione e vendita di vini dei produttori dell’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana. A Casa Gancia, dalle 10, il clou della manifestazione con la mostra-concorso del Tartufo Bianco di Canelli e dell’Astesana. Al termine, nei ristoranti della zona,  pranzo a base di tartufi dove la “grattatina” è d’obbligo.. Tartufo che vuol dire mettere in prima pagina esperienza, pazienza, intuito. E, ovviamente, fiuto. Largo, allora, ai cagnolini, meglio se di razza “bastardina”, i “tabui” allenati con dedizione ed amore dai loro padroni-numi tutelari. Sono loro a scovare il prodotto in Terra d’Astesana. “Non è importato, tutto nostrano” dicono dal Comune, ente organizzatore in collaborazione con l’Associazione Trifolau Canellesi. E, poi, gare di “fiuto”, la “Trifola sniffing”, sorta di concorso per annusatori provetti e un “Elogio al tabui”, festa del cane-fiutatore. Senza dimenticare l’Antica Fiera di San Martino, già citata negli Statuti Medioevali canellesi. Lo slogan della Fiera regionale del tartufo è “Canelli il posto delle trifole”: infatti a Canelli il tartufo è sempre stato chiamato “trifola” e l’unicità di quelle trovate nel territorio sta soprattutto nel suo profumo e nella sua capacità di esaltare particolari piatti della nostra tradizione. Unito ai grandi vini del territorio: dagli Spumanti “Alta Langa” ai rossi di corpo sino al Moscato d’Asti docg cru “Canelli”, il più prestigioso. Tuffandosi, tra aromi e sapori, nelle “cattedrali Sotterranee”, le cantine storiche dove riposano e invecchiano gli spumanti metodo classico candidate, con le colline del Moscato, a patrimonio dell’Umanità-Unesco.