dellavalleI piemontesi si preoccupano molto della qualità degli alimenti. I dati di un sondaggio condotto sul territorio regionale dall’Asl To5 rivelano infatti che il 60% circa dei cittadini manifesta un elevato timore circa i possibili rischi chimici connessi all’eventuale presenza di pesticidi, ormoni, additivi negli alimenti e il 52% si preoccupa della presenza di possibili batteri o virus nei cibi. Il convegno Il Piemonte porta in tavola qualità, salute e sicurezza, organizzato il 27 marzo a Palazzo Lascaris dal Consiglio regionale e dall’Asl To5, in collaborazione con Federsanità Anci Piemonte, ha affrontato questo problema mettendo in luce l’attenzione che i servizi veterinari in Piemonte dedicano al controllo degli alimenti, per assicurare la qualità di ciò che ogni giorno va in tavola. “La sicurezza alimentare è un terreno multidisciplinare che va protetto e rafforzato dal legislatore ma è altrettanto necessario favorire il lavoro in rete da parte dei vari enti coinvolti per eliminare i doppioni nelle procedure, nelle strutture e negli adempimenti burocratici e favorire una visione d’insieme più autentica del problema”, ha affermato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus. “Ecco perché nella difesa del made in Italy il sistema dei controlli deve diventare alleato dei produttori come lo è dei consumatori e deve scongiurare ogni rischio di criminalizzazione preventiva delle imprese. In tal senso è anche importante avviare un programma di educazione alimentare, a partire dalle scuole, affinché una corretta informazione condizioni positivamente gli stili di vita delle famiglie”. Una necessità quest’ultima emersa anche dai risultati dello studio Passi (Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia) che, attraverso un sondaggio a campione in sette regioni compreso il Piemonte, ha rivelato che il 69% della popolazione scongela gli alimenti in modo scorretto e almeno 1 cittadino su 4 ha lamentato sintomi gastroenterici correlabili con l’assunzione di cibi crudi. “Questo dato, declinato sul territorio regionale, potrebbe significare che circa un milione di piemontesi va incontro ogni anno a problemi di salute legati al consumo di alimenti contaminati”, ha dichiarato Maurizio Dore, direttore generale Asl To5 e presidente Federsanità Anci Piemonte. La qualità dei controlli, le opportunità per lo sviluppo e il commercio delle produzioni agroalimentari, la tutela della salute sono stati alcuni temi salienti affrontati nella prima parte del convegno che ha coinvolto anche l’assessore alle Attività produttive, Giuseppina De Santis, all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, alla Sanità, Antonio Saitta, il coordinatore del Centro interdipartimentale di ricerca e documentazione sulla sicurezza alimentare dell’Asl To5, Bartolomeo Griglio, ed esponenti delle associazioni dei consumatori e dei produttori. Nel pomeriggio l’incontro ha assunto una natura più specialistica, con la partecipazione dei rappresentanti degli organi tecnici deputati al controllo di alimenti e materie prime. In particolare  Roberto Dellavalle – PresidenteFederazione Regionale Alimentazione – intervenuto nella parte del convegno riservata agli Interventi dei Produttori (insieme a Lenti per l’Industria e Fantolino per l’Agricoltura), ha parlato delle difficoltà di operare per le imprese artigiane, soprattutto a causa del sistema farragginoso dei controlli da parte di  molti Enti/Organismi a ciò preposti. E del bisogno di un riordino generale della materia nella sua globalità.