Entro i prossimi due mesi il Distretto Paleontologico dell’Astigiano e del Monferrato avrà il proprio marchio di qualità. La notizia è stata data ieri durante l’Assemblea dei soci convocata, in via straordinaria, in Provincia per incontrare in particolare, come ha ricordato il presidente Carlo Alberto Goria, i nuovi sindaci eletti due mesi fa e informarli sui programmi del Distretto, attivo da due anni.

Quello del marchio per connotare il territorio dei 72 Comuni associati è stato uno degli obiettivi a cui si è da subito lavorato con l’idea di valorizzare le terre dei fossili e le produzioni locali, puntando sul rispetto dell’ambiente e sullo sviluppo sostenibile. “Finora abbiamo definito i disciplinari di produzione di miele, zafferano, filiera della carne e abbozzato quello sul sistema di accoglienza – ha spiegato all’Assemblea Silvano Roggero, produttore locale, tra i soci privati del Distretto e coordinatore del gruppo di lavoro sul marchio di qualità – Lo scopo è di costruire una rete che raccolga le migliori produzioni enogastronomiche e i servizi di accoglienza: in teoria potrebbero essere interessate al marchio circa 5 mila aziende. L’obiettivo iniziale è di coinvolgerne un centinaio”.

Ai sindaci sono stati ricordati i progetti in corso, come quello sullo sviluppo della sentieristica che si sta attuando (con fondi Gal e Regione Piemonte, collaborano Associazione Nordic Walking e Cai) per una maggiore fruizione turistica dei territori, ricchi di testimonianze fossili sul Mare Padano ma anche di reperti di mammiferi di terra. Un museo diffuso strettamente collegato con il Paleontologico di Asti che si è arricchito, negli ultimi mesi, di 150 reperti provenienti dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.

La valorizzazione delle valenze geo-paleontologiche, ha sottolineato il vicepresidente del Distretto, Gianfranco Miroglio, è anche alla base della candidatura, attesa per il 2020, del Geoparco Unesco comprendente i centri dell’Astigiano e dell’Alessandrino del Distretto: “Un traguardo ambizioso ispirato da una suggestione resa già oggi possibile: camminare sul fondo del mare di cinque milioni di anni fa”.

Riprendendo una riflessione del sindaco di Valfenera Paolo Lanfranco, neopresidente della Provincia, Carlo Alberto Goria ha infine specificato che una parte significativa degli interventi finanziati dal bilancio di previsione 2019 (recentemente approvato dall’Assemblea, pareggia su poco meno di 68 mila euro) è finalizzata a promuovere la conoscenza delle peculiarità geo-paleontologiche del territorio attraverso varie azioni. Tra le quali: nuovi progetti scientifici (già definita la collaborazione con il Dipartimento di Scienza della Terra dell’Università di Torino), supporto alle attività dei Comuni, integrazione economica per la realizzazione della segnaletica e degli arredi relativi alla rete sentieristica, creazione di uno spazio espositivo e per le attività didattiche nel Centro Congressi di Isola in cui poter osservare da vicino i fossili e scoprire il vasto paesaggio che li protegge da milioni di anni.