VINCHIO – Il progetto della Casa della memoria, nasce nel luglio 2005, con la proposta del presidente della sezione piemontese dell’associazione ex-deportati Ferruccio Maruffi di costruire a Vinchio un centro di documentazione regionale dedicato alla deportazione di politici e civili nei lager nazisti.
A cinque anni di distanza, quella proposta diviene realtà, con l’inaugurazione, domenica prossima 5 dicembre alle 15, della Casa della memoria della resistenza e della deportazione.
La data scelta non è casuale: il 5 dicembre 1944 un gruppo di ragazzi di Vinchio e dei paesi vicini venne catturato da tedeschi e fascisti e deportato in Germania. Tra coloro che non tornarono c’era anche un ragazzo di 17 anni: Vittorio Benzi.
La Casa, che è collocata nell’ex Municipio, dove trovano sede anche la Biblioteca comunale ed il museo di Davide Lajolo, è stata allestita a cura dell’Israt e verrà gestita grazie ad una convenzione stipulata tra il Consiglio regionale del Piemonte e l’Israt.
Il percorso museale della Casa della memoria ha come filo conduttore il rapporto tra il mondo contadino, la Resistenza e la deportazione politica e civile, integrandosi con i percorsi realizzati dall’Israt con il progetto Interreg  “I sentieri della libertà” e il Museo multimediale Una finestra sulla storia allestito nella Sinagoga di Asti.
Sull’ampio terrazzo antistante ai locali, viene presentata in dieci bacheche la realtà economica e sociale dei paesi contadini del Basso Piemonte, caratterizzati dalla piccola proprietà contadina, colpiti dalla guerra e attraversati direttamente dalla guerra civile dopo l’8 settembre 1943.
I temi caratterizzanti della Casa della memoria sono la scelta di autodifesa dei giovani che prendono le armi per proteggere le proprie case e il proprio territorio; l’esperienza dell’autogoverno partigiano dell’autunno 1944; le strategie nazifasciste per il controllo del territorio: in particolare, il drammatico rastrellamento del dicembre 1944 viene per la prima volta letto attraverso la documentazione inedita di parte tedesca; la deportazione di partigiani, renitenti, sbandati e civili (325 dal solo Astigiano).
La Casa propone installazioni, strutture tecnologiche e pannelli di grafica che offrono al visitatore suggestioni ed elementi multimediali di conoscenza degli eventi rappresentati.
Un documentario intitolato Triangoli rossi, della durata di 30 minuti e curato da Nicoletta Fasano e Mario Renosio, raccoglie e racconta le memorie dei deportati dall’Astigiano.
Per visitatori, studiosi, insegnanti e studenti sono disponibili banche-dati e materiali di approfondimento su supporto informatico. Volumi tematici  sono in consultazione presso la soprastante Biblioteca comunale.
All’inaugurazione parteciperanno il presidente dell’Aned Piemonte, Ferruccio Maruffi, e il vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte Roberto Placido.