Il 13,2% delle acque superficiali mostra livelli di tossicità per gli organismi acquatici superiori ai limiti. A lanciare l’allarme è Giancarlo Dapavo di Legambiente Asti, che riprende i dati pubblicati dal rapporto nazionale Ispra sullo stato delle acque e sulla presenza di pesticidi pesticidi (dati 2099-2010). Ancora più evidente, rispetto al passato, lo stato di contaminazione delle acque italiane superficiali e sotterranee: nel 2010 sono stati rinvenuti residui nel 55,1% dei 1.297 punti di campionamento delle acque superficiali e nel 28,2% dei 2.324 punti di quelle sotterranee, per un totale di 166 tipologie di pesticidi – a fronte dei 118 del biennio 2007-2008 – individuati nella rete di controllo ambientale delle acque italiane. Si tratta, per la maggior parte, di residui di prodotti fitosanitari usati in agricoltura – solo in questo campo si utilizzano circa 350 sostanze diverse per un quantitativo superiore a 140.000 tonnellate – ma anche di biocidi (pesticidi per uso non agricolo) impiegati in vari campi di attività. Anche se spesso basse, le concentrazioni indicano a livello complessivo una diffusione molto ampia della contaminazione. “Si evidenzia una grave situazione, gran parte dei residui non sono eliminabili, pertanto le troviamo nelle acque che beviamo sia in bottiglia che dal rubinetto – continua Dapavo -. Certo nelle acque potabili i fitofarmaci sono presenti in misura considerate tollerabili, ma i fatti ci hanno insegnato che le conseguenze sull’organismo necessitano di tempi lunghi, pertanto il principio di precauzione ci suggerisce di ridurre l’uso di questi prodotti. Anche nel terreno e nell’aria la presenza dei fitofarmaci è in aumento e persiste nel tempo, li inaliamo, li assorbiamo, la mortalità degli insetti impollinatori è ormai grave (senza insetti pronubi non si producono frutti)”. L’uso dei fitofarmaci non ha dimostrato efficienza e miglior raccolto in agricoltura rispetto a sistemi di agricoltura di altro genere. Per esempio la lotta contro la flavescenza dorata non è risolta e si continua a colpire gli insetti che non sono la causa della malattia. Si ricorda la rassegna di conferenze promossa da Legambiente Asti a Castagnole delle Lanze, Il prossimo incontro, sul distretto del chianti che riduce ampiamente l’uso di fitofarmaci mantenendo l’attività vitivinicola a ottimi livelli, si svolgerà venerdì 12 aprile, alle 21.