“Una mostra di prodotti di arredo urbano a Castello d’Annone, una bancarella alla rassegna Fiori in Fiera di Isola d’Asti, oppure con un corso di formazione per futuri camerieri. Sono piccoli segnali, ma di grande significato per valorizzare il lavoro dei detenuti all’interno del carcere e per creare una vera integrazione delle istituzioni con il territorio”. Lo ha detto la vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto, durante l’incontro organizzato ieri, lunedì, nella pizzeria Francese di Asti, con il comandante della polizia penitenziaria della casa circondariale di Asti, Alessia Chiosso, con il segretario provinciale Osapp, Domenico Favale, con il cappellano don Beppe Bussolino e con i sindaci che hanno preso parte alla visita, nei giorni scorsi, all’interno della struttura astigiana. Erano presenti i sindaci di Azzano, Castello d’Annone, Rocca d’Arazzo, Castagnole Monferrato, Portacomaro, Refrancore e Isola, oltre al presidente del Consiglio comunale, Giovanni Boccia. Tra le proposte, è emersa in particolare quella del sindaco di Castello d’Annone, Walter Valfrè, che ha pensato alla realizzazione di una mostra dei prodotti in ferro realizzati dai cinque detenuti assunti, con un contratto a tempo indeterminato, dalla cooperativa sociale “Terre di Mezzo” per costruire panchine, transenne, paletti dissuasori e cestini. I numeri, 1500 panchine e 2000 paletti dissuasori prodotti annualmente, lasciano intravedere la possibilità di acquisto diretto da parte delle amministrazioni comunali. Dal sindaco di Isola, Alberto Botto, l’invito a ospitare nella prossima edizione della rassegna “Fiori in Fiera” una bancarella con le piante e fiori coltivati nelle serre all’interno del carcere, mentre Beppe Francese, che nel 2004 si fece già promotore del corso di formazione per pizzaioli, ha offerto l’opportunità di impiego per camerieri formati. “I problemi all’interno dei carcere – ha detto la vicepresidente Cotto – sono molti e riguardano sia i detenuti, sia gli agenti di polizia penitenziaria. Ci rendiamo conto dei limiti nelle amministrazioni comunali, ma rispetto all’impiego dei detenuti ci sono possibilità concrete. Non dimentichiamo che molte persone all’interno del carcere, dopo aver scontato la pena, resteranno sul nostro territorio e dovranno cercare il reinserimento. E’ meglio, anche secondo i principi della Costituzione che parla di funzione rieducativa degli istituti, offrire una chance di riscatto”.