“Oggi, mercoledì 19 giugno, nella scuola che gestisco (Istituto paritario Manzoni di Asti) si sarebbero dovuti svolgere gli esami di maturità per una ventina di studenti. Si sarebbero dovuti svolgere, perchè il provveditore di Asti, Alessandro Militerno, ha ritenuto che non si dovessero fare, almeno per ora, in quanto secondo questo dirigente la scuola ‘non ha i requisiti’. E questo nonostante una recentissima ingiunzione del Tar del Lazio (6 giugno) a ‘far svolgere con urgenza gli esami’ e le diffide da parte del legale della scuola l’avvocato romano Carlo Rienzi (quello del Codacons per intenderci), oltre a querele e richieste di intervento di carabinieri e polizia. E’ solo l’ultimo di una lunga serie di ‘dispetti’ della Pubblica amministrazione alla nostra scuola, attiva da 30 anni, sul riconoscimento della parità prima negata e poi concessa dal Tar e che segue ad un ‘blitz’ dello stesso dirigente, un anno fa, a pochi giorni dalla conclusione dell’anno scolastico, con la minaccia di far saltare gli esami per 100 maturandi (poi ammessi ancora una volta grazie al Tar). E  ancora (l’anno scorso), la successiva revoca dei diplomi concessi ai maturi di due anni prima e successivamente riconsegnati agli studenti, dal Tar, con la condanna (aprile 2013) per lo Stato a pagare anche i danni. Fino a questo ultimo atto che ha il sapore della vendetta. Ora studenti e famiglie sono in piazza a protestare contro il diritto allo studio negato”. Fabio Gai, dirigente scolastico istituto Manzoni