Castell’Alfero vince la Pergamena d’autore, premio Soroptimist per la migliore sfilata del corteo storico.

“I bestiari medievali tra allegoria e araldica”, questo il tema scelto, ha ricevuto apprezzamenti dalla giuria di esperti per l’originalità e l’efficacia della rappresentazione.

Ecco il tema rappresentato da Castell’Alfero

Teologi e predicatori ricavavano dall’osservazione degli animali insegnamenti morali. Monaci miniatori narravano questi insegnamenti nei Bestiari e per tutto il Medioevo l’animale era onnipresente. Commissionati da vescovi, sovrani e nobili signori, dal XIII secolo ogni biblioteca episcopale era arricchita da un Bestiario. Nelle foreste , estese nelle Langhe del Canavese, l’uomo trovava alimento per gli armamenti, ma in quella “selva oscura” vivevano anche orsi, lupi e cinghiali, nemici temibili. Nell’araldica attese gli animali popolano i blasoni delle nobili casate. Su tutti, l’aquila testona, simbolo imperiale, incarna la forza e la giustizia dell’Onnipotente: è presente nel blasone che accompagna Castell’Alfero all’antica corsa del Palio di Asti. Il cinghiale, simbolo del furor guerriero, incarna anche la bestia demoniaca, tormento per gli uomini e flagello per le vigne e le messi. Tra le mura di Asti campeggiavano picche e stendardi su cui leoni, aquile e grifoni ricordavano il coraggio e la potenza economica dei “Lombardi astesi”.