Quando arriva il momento in cui è necessario intraprendere un percorso di terapia di coppia? Per rispondere a questa domanda è necessario saper cogliere i segni che indicano che il funzionamento della coppia non è armonico come ci si aspetterebbe. Lo psicologo americano John Gottman è una vera e propria autorità nel settore della psicoterapia di coppia, e ha individuato alcuni comportamenti che possono rappresentare il preludio a una rottura, perché si tratta di atteggiamenti distruttivi: uno di questi è rappresentato dal criticare.

Le critiche in una coppia che non funziona

Nelle coppie che sono sul punto di lasciarsi, i partner si esprimono a vicenda molti meno apprezzamenti rispetto alle critiche. La maggior parte delle critiche, secondo Gottman, ha a che fare con preferenze e gusti diversi. Ciò vuol dire che i partner si lamentano per la loro diversità: il che, come è facile intuire, è un problema, visto che con tutta probabilità tali differenze non sono destinate a sparire. Si tratta, dunque, di critiche non costruttive ma sterili, che non portano da nessuna parte né generano cambiamenti positivi.

Perché alcune coppie funzionano e altre no?

Le coppie che vanno bene sono quelle in cui i partner non solo accettano le rispettive differenze, ma addirittura le valorizzano: hanno compreso che non si possono annullare le caratteristiche dell’altro. Nella cosiddetta fase dell’idillio, cioè all’inizio di una relazione, le differenze in questione ci sono già: il problema è che vengono minimizzate, o addirittura non vengono neppure notate. Nel momento in cui l’idillio si conclude, le divergenze emergono in tutta la loro prepotenza, e possono essere fonte di risentimento e nervosismo: condizioni che, a loro volta, sfociano in litigi e arrabbiature. A confermarlo è anche la dottoressa Silvia Parisi, psicologa che si occupa di terapia di coppia a Torino, la quale sottolinea l’importanza di intraprendere un percorso per migliorare la comunicazione tra i coniugi per tornare ad avere un rapporto di reciproco rispetto indispensabile per appianare i dissensi e tornare a costruire un rapporto solido.

Il disprezzo

C’è bisogno di una terapia di coppia nel momento in cui, in una relazione, si vivono emozioni negative particolarmente forti: si può passare dalla rabbia alla paura, sconfinando addirittura nell’odio. Le emozioni negative sono normali, ma in alcuni casi i partner reagiscono con il disprezzo: in pratica, si aggredisce l’altro e lo si insulta al fine di umiliarlo o di ridurre la sua autostima, almeno in modo inconscio. È chiaro che nessuno desidera danneggiare in maniera conscia il proprio partner, a meno che non si sconfini in comportamenti criminali.

Un atteggiamento sulla difensiva

Nel momento in cui si viene criticati dal proprio partner o ci si sente disprezzati, è inevitabile che si mantenga un atteggiamento sulla difensiva: per esempio si tenta di far capire all’altra persona che non è stato giusto ricevere quel trattamento, o si tenta di giustificarsi per i presunti sbagli commessi. Un atteggiamento altamente difensivo è destinato a portare alla fine di una relazione. Gli atteggiamenti auto-assolutori non hanno conseguenze positive, nel senso che non servono a far cambiare idea al partner: il risultato, al contrario, è che ognuno dei due membri della coppia si isola in sé stesso, concentrandosi unicamente sul proprio punto di vista senza prestare attenzione a quello dell’altro. Si innesca, così, un circolo vizioso per i quale entrambi si sentono sempre più soli e incompresi a causa della fine delle comunicazioni.

L’ostruzionismo

Quando tutte le comunicazioni vengono interrotte, ogni partner si chiude in sé e fa ostruzionismo. Può accadere che uno dei due partner provi a comunicare e che l’altro lo ignori. L’ostruzionismo è figlio di una sensazione di esasperazione e di impotenza, che a sua volta può derivare da un periodo di liti continue e di critiche costanti. Insomma, invece che proseguire in una battaglia che non ha senso combattere, tanto vale chiudersi in sé stessi, visto che la comunicazione si dimostra inutile, se non addirittura distruttiva.

Ignorare non è la soluzione

È a questo punto che occorre intervenire con la terapia di coppia, anche perché spesso si ritiene che per ridurre il conflitto smettere di parlarsi, e quindi di litigare, sia la soluzione giusta. Ma non è davvero così, e la mancanza di risposta non permette di ritrovare la pace. Anzi, gli studi evidenziano che quando si nota l’assenza di risposta da parte del proprio partner si tende ad avvertire una sensazione di pericolo più forte di quella che si sperimenta quando si è oggetto di una critica o di un attacco diretti.