Come ogni anno l’arrivo dell’autunno coincide con un appuntamento fisso da annotare sul calendario: la vaccinazione anti influenzale. Un’efficace difesa che certo non potrà proteggerci dal contrarre ogni malattia febbrile invernale, ma è in grado di preservarci da quelle causate dal virus influenzale che possono portare al ricovero in ospedale, e, in alcuni casi, anche alla morte. Da lunedì 28 ottobre, infatti, il Servizio Sanitario ha dato il via alla campagna di prevenzione 2019/20 che prevederà anche l’offerta gratuita del vaccino antinfluenzale a tutti i soggetti che, a causa del proprio stato di salute, si trovano in condizioni di maggior rischio, nel particolare le persone con età superiore ai 65 anni o adulti e bambini con malattie croniche, donne in gravidanza, residenti in strutture sociosanitarie e simili, donatori di sangue e alcune categorie professionali. Il vaccino, che, sottolineiamo, è considerato sicuro da tutti gli studi scientifici, sarà somministrato direttamente negli ambulatori dei Medicini di Medicina Generale negli orari da loro indicati. Inoltre, presso i servizi vaccinali dell’ASL, sarà possibile ottenere le vaccinazioni per pneumococco e per herpes zoster, offerte ai soggetti che presentano una condizione di rischio predisponente.

L’influenza è una malattia respiratoria i cui sintomi consistono in raffreddore, tosse, febbre, dolori muscolari, mal di testa, mal di gola. Mediamente ogni anno in Italia 5 milioni di persone si ammalano per influenza e si stima che alcune migliaia di persone muoiano a causa delle gravi complicanze influenzali come polmonite e aggravamento delle condizioni di salute. Il 90% dei decessi si manifesta in persone di età superiore ai 65 anni. Altri virus non influenzali possono sostenere gli stessi sintomi, ma la malattia è meno grave e non provoca le complicazioni date invece dal virus influenzale. Incidono negativamente sulla facilità di contrazione del virus, anche le cattive abitudini quotidiane: è buona norma, quindi, lavarsi accuratamente e ripetutamente le mani e starnutire o tossire con un fazzoletto a portata per evitare la diffusione dei germi. L’impatto di questa stagione, in termini di numero di forme gravi e complicate di influenza confermata, è stato elevato e paragonabile a quello della precedente. In particolare, nell’inverno 2018-19, sono stati segnalati 812 casi gravi di influenza confermata in soggetti con diagnosi di sindromi da distress respiratorio acuto ricoverati in terapia intensiva, 205 dei quali sono deceduti. Nell’83,4% dei casi gravi e nell’89,7% dei deceduti era presente almeno una condizione di rischio preesistente (diabete, tumori, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche, obesità, ecc.) Per qualsiasi ulteriore informazione o approfondimento sul tema, si rimanda al sito ASL Asti nella sezione “Focus e Campagne di Comunicazione”.