E’ una storia come tante quella andata in scena questa mattina in via Pascoli teatro dell’ennesimo sfratto. Uno sfratto che fa tornare alla ribalta la questione delle emergenze abitative ad Asti. Secondo il dato del comune ad oggi se ne contano una cinquantina, ma sono molte le famiglie che, causa crisi, rischiano di trovarsi in mezzo a una strada. E’ il caso di Claudia e Marian, genitori romeni in Italia da parecchi anni che oggi hanno rischiato di dover lasciare il loro appartamento in affitto a causa di una morosità. Ma in questa storia non c’è un vero cattivo, visto che anche i proprietari sono una famiglia normale, di quelle che hanno lavorato tutta una vita e che non riescono a farsi carico delle spese degli affittuari. Già perché Claudia e Marian, con a carico tre figli di 16, 17 e 15 anni, non riescono più a pagare il canone di locazione dal settembre dello scorso anno, da quando cioè entrambi hanno perso il lavoro, lei di badante e lui di muratore. Allora come fare per poter garantire un tetto ai propri figli? E’ questa la domanda che si sono posti mentre una rappresentanza del Comune, intervenuta in via Pascoli, trattava con la proprietà riuscendo a far slittare lo sfratto di un mese. Lavorare. Questa la risposta che la coppia si è data lanciando un appello per cercare un’occupazione che permetta loro di poter vivere dignitosamente. Intanto mercoledì 24 ottobre un’altra famiglia che vive poco distante vivrà la stessa storia, l’ennesimo sfratto per morosità che verrà seguito ancora una volta dai volontari del coordinamento Asti Est che si occupano da anni del diritto all’abitare.