l’onorevole Fiorio con la referente Aned Bettina FormatoIl deputato Massimo Fiorio ha raccolto, nei giorni scorsi, le preoccupazioni dei pazienti nefropatici, dializzati e trapiantati sull’ipotesi di trasferire la diagnostica specialistica dal Laboratorio Analisi dell’ospedale di  Asti a quello di Alessandria. Forti perplessità su quanto dispone la delibera regionale del marzo scorso (nell’ambito della riorganizzazione dei laboratori analisi piemontesi prevede per l’area sovrazonale Asti-Alessandria un unico centro specialistico nell’ospedale di riferimento, cioè quello alessandrino) sono state espresse da Bettina Formato, referente provinciale dell’Aned, Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto. “L’incontro richiesto dall’Aned, che segue alla visita guidata al Laboratorio Analisi promossa di recente con il consigliere regionale Eleonora Artesio – sottolinea Fiorio – conferma la necessità di continuare a tenere alta l’attenzione sul problema per scongiurare il rischio di perdere una parte di attività, con riflessi negativi sia per i servizi dell’ospedale che per gli organici del laboratorio”. “Sono una dei 140 pazienti che, tre volte alla settimana, si sottopone al trattamento di dialisi alla Nefrologia del Cardinal Massaia – ha spiegato la signora Formato al parlamentare astigiano – Mi faccio interprete delle ansie che anche numerosi trapiantati, o pazienti in attesa di trapianto di rene, vivono in questo momento. Molti di noi, per vari motivi, hanno la necessità di sottoporsi a esami del sangue specialistici: in relazione ad altre malattie di cui soffrono (cardiovascolari, oncologiche, diabetiche, ecc.), per essere inseriti in lista d’attesa per il trapianto o per sottoporsi ai controlli successivi all’intervento, finalizzati al dosaggio dei farmaci antirigetto”. Ottanta i trapiantati attualmente seguiti dalla struttura diretta dalla dottoressa Fulvia Caligaris. “Grazie alla stretta collaborazione tra i reparti – ha spiegato la referente Aned – attualmente nella stessa giornata facciamo il prelievo di sangue in Nefrologia e otteniamo dal Laboratorio Analisi il referto: il che significa non solo avere una risposta veloce, ma anche poter adeguare tempestivamente la terapia in caso di bisogno. Abbiamo lottato a lungo, in passato, per ottenere questo risultato: quando i controlli si facevano a Torino, il referto arrivava il giorno dopo. Siamo molto preoccupati che, con il trasferimento degli esami specialistici ad Alessandria, si finisca per fare un passo indietro. Abbiamo già fatto presente i nostri timori al primario di Nefrologia e alla Direzione dell’Asl: vorremmo avere risposte rassicuranti”. “Quello posto dall’Aned – il commento di Fiorio – potrebbe essere solo uno dei problemi determinati dall’attuazione della delibera regionale. Anche le ultime dichiarazioni attribuite all’assessore Cavallera anziché tranquillizzare allarmano ulteriormente. Stando alle notizie riportate nei giorni scorsi dai media, il titolare della sanità piemontese, nel corso di un incontro conviviale a San Marzanotto, avrebbe dichiarato che ‘solo alcuni esami clinici costosi per malattie rare e gravi attualmente fatti in diversi ospedali del Piemonte saranno conglobati nel laboratorio del nosocomio alessandrino’. Che cosa significa questa affermazione?”. Il deputato Pd ricorda che “con un comunicato stampa e attraverso la consigliera regionale Rosanna Valle, l’assessore aveva finora assicurato che, prima di prendere qualsiasi decisione, si sarebbe confrontato in un tavolo tecnico con i direttori generali delle Asl, i responsabili dei laboratori analisi e le istituzioni locali. Adesso, invece, annuncia che saranno unificati ad Alessandria esami clinici costosi fatti in vari ospedali piemontesi. Allora una decisione è già stata presa anche per Asti? E l’impegno sul tavolo tecnico?”. “E’ necessario – conclude Fiorio – che la Regione chiarisca al più presto. Il fronte dei politici e degli amministratori locali che si battono, a fianco dell’Asl, a difesa e per il rilancio del laboratorio astigiano resta vigile. Il problema di cui stiamo parlando è delicato e attende risposte nelle sedi appropriate: considero i tavoli di lavoro più confacenti di quelli conviviali”.