SIGARETTA ELETTRONICAL’aspetto può essere dei più vari. Può somigliare alla classica sigaretta sottile e bianca o a una penna da taschino, in alluminio nero. Diversi gli aromi tra cui scegliere: arancia, frutti rossi, ciliegia, menta, liquirizia, vaniglia, fragola, sapore di tabacco sono tra i  più comuni, ma ci sono persino l’energy drink, la pina colada o il melograno. Comunque la si preferisca, la sigaretta elettronica sta spopolando e insieme agli e-book reader è stata tra i regali più richiesti a Natale, affermandosi sempre di più come un vero e proprio trend. Il business dell’ “e-cigarette” è arrivato da alcuni mesi anche ad Asti e a distanza di pochi isolati nel centro cittadino si susseguono negozi, franchising, semplici corner shop aperti all’interno di centri di telefonia o parrucchieri. Sei sono i punti vendita ufficiali, stando ai dati forniti dalla Camera di Commercio. Se ne trovano per esempio in corso Alessandria, in corso Savona, in corso Dante. In tutta Italia sono ormai circa un migliaio. “Adesso sono in molti quelli che stanno cavalcando l’onda – dice Michael, proprietario del negozio Fumo Liquido di via Massimo d’Azeglio -, ma quando ho aperto il mio negozio, il 2 giugno scorso, eravamo solo in due. Da allora si susseguono circa 20 o 25 clienti al giorno, tutti i giorni, domeniche incluse”. I clienti di Michael hanno tra i 18 e gli 84 anni. “La legge consente di vendere la sigaretta elettronica ai maggiori di 16 anni, ma personalmente ho deciso di non vendere a minorenni, quando entra un ragazzo chiedo sempre i documenti di identità”. “Alcune persone fanno questa scelta per motivi di salute, la propria o dei loro cari a cui non infliggono più il fumo passivo – dice ancora il proprietario di Fumo Liquido. Invece un buon 80 per cento entra in negozio per una questione di risparmio: il fumo elettronico costa meno della sigaretta tradizionale”. Se un pacchetto di sigarette dal tabaccaio costa oggi in media 5 euro, con la stessa spesa di ricarica chi sceglie la sigaretta elettronica può andare avanti una settimana. “Me le ha fatte conoscere un collega, vero posacenere ambulante – racconta un cliente – In pochissimo tempo e senza enormi sforzi era riuscito a  lasciare la sigaretta tradizionale per quella elettronica. A mio parere questo modo di fumare non c’entra molto con il fumo tradizionale ma se il fumo di tabacco venisse percepito in tutta la sua pericolosità allora le sigarette elettroniche potrebbero diventare una reale e validissima alternativa”. “Sto provando aromi diversi – dice un altro avventore -. Ho speso 110 euro per un kit da 2 sigarette e poi la sola costante è stata la spesa per gli aromi, ma mi sono accorto che resta comunque più caro il fumo tradizionale”. “Peggio della sigaretta normale non sarà”, dice sorridendo un anziano.   Approfondimenti sul giornale in edicola venerdì 11 gennaio 2013.