“Finalmente si restituisce dignità a un intero territorio e il giusto rispetto a una tradizione da sempre coltivata nel Monferrato”, Marco Reggio, presidente di Coldiretti Asti e viticoltore a Castelnuovo Calcea, non nasconde la giusta enfasi alla notizia rimbalzata da Roma  giovedì 20 settembre, dove il Comitato vitivinicolo nazionale ha approvato all’unanimità la nuova Doc Monferrato Nebbiolo.
Per Coldiretti e i viticoltori dell’Astigiano e dell’Alessandrino, la Doc Monferrato Nebbiolo è un traguardo agognato per anni e raggiunto con tenacia e perseveranza. “Di fatto – rileva il direttore di Coldiretti Asti, Antonio Ciotta – viene regolarizzata una situazione da sempre presente nel Monferrato. Il Nebbiolo è sempre stato coltivato, anche perchè era già un vitigno raccomandato dalla Regione Piemonte, ed è anche da sempre vinificato da numerosissimi vignaioli. Pur avendo quindi tutte le caratteristiche per potersi fregiare di una Doc, fin’ora non era stato possibile farlo. Per i viticoltori è sicuramente un’opportunità in più per dare reddito alle aziende, per il territorio è la possibilità di aggiungere e sviluppare un nuovo brand”.
La svolta ci fu il 17 maggio dell’anno scorso, quando il Comitato Vitivinicolo regionale approvò all’unanimità la modifica al disciplinare Monferrato Doc, ora recepita anche da quello nazionale. Anche l’enologia dell’Astigiano, e più in generale di tutto il Monferrato, 118 comuni della provincia di Asti e 113 di quella di Alessandria, d’ora innanzi può fregiarsi di due tipologie di nebbiolo: “Monferrato Nebbiolo” e “Monferrato Nebbiolo Superiore”.
“La principale novità – rileva Paolo Anziano, responsabile settore vitivinicolo di Coldiretti Asti – consiste nell’inserimento di una nuova tipologia con indicazione di vitigno: il “Monferrato” Nebbiolo, con l’introduzione in esclusiva della menzione “Superiore”, secondo i riferimenti normativi della Legge n.238/16 (Testo Unico). Tra questi anche un periodo di affinamento minimo di 12 mesi, che si protrae a 18 mesi, di cui 6 in botti di legno, per i vini riportanti la menzione Superiore”.
“Dobbiamo ringraziare l’attenta regia del Consorzio della Barbera e dei Vini del Monferrato – sottolinea il presidente Reggio – e del suo presidente Filippo Mobrici, se siamo arrivati all’importante riconoscimento di indicare ed evidenziare il nome del vitigno Nebbiolo in etichetta”.
Da notare come, negli anni, nello stesso areale produttivo, il Nebbiolo sia già entrato a far parte di alcuni vini a denominazione di origine quali l’Albugnano d.o.c., il Terre Alfieri d.o.c. Nebbiolo, il Colli Tortonesi d.o.c. rosso, il Piemonte d.o.c. Rosso. Da oggi, finalmente, il Monferrato ha invece una nuova doc Nebbiolo tutta sua.

IL DISCIPLINARE
Monferrato Nebbiolo
Resa 90 q.li per ettaro
Gradazione delle uve minino 11.50% Vol.
Resa uva/vino 70% quindi 6300 litri ettaro
Affinamento: 12 mesi dal 1 novembre della vendemmia

Monferrato Nebbiolo Superiore
resa 80 q.li ettaro per ettaro
gradazione delle uve minimo 12 % Vol.
resa uva vino 70% quindi 5600 litri ettaro
Affinamento: 18 mesi dal 1 novembre della vendemmia con almeno 6 mesi in legno
LE CARATTERISTICHE AL CONSUMO
Colore: rosso rubino tendente al granato
Profumo: fruttato e caratteristico
Sapore: secco, vellutato, armonico
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,00% Vol.; con la menzione Superiore 12,50% Vol.
Acidità totale minima: 4,5 g/l
Estratto non riduttore minimo: 21,0 g/l; con la menzione Superiore: 22 g/l