Raccontare un pezzo di Facis sandamianese attraverso la figura di Olga Idrame, operaia senza libretto di lavoro a 10 anni e mezzo sotto il fascismo, poi coraggiosa partigiana, sindacalista e dirigente comunista: al pubblico che, sabato scorso, ha esaurito i posti a sedere della sala consiliare del Municipio, l’operazione sul filo della memoria è piaciuta. Settant’anni di storia tra la fabbrica tessile, che ha dato da vestire a generazioni di astigiani, e il paese, passando attraverso le vite delle sue operaie, non si dimenticano. La ricercatrice dell’Israt Nicoletta Fasano, relatrice dell’incontro a cui hanno partecipato anche allievi e insegnanti, ha tracciato il primo capitolo di uno studio che si svilupperà in futuro, affidato a Sandro Cerrato, appassionato di storia locale. Si partirà dall’Archivio Storico di Torino che conserva il fondo Facis: “Una mole di documentazione assolutamente da consultare” ha indicato Fasano. Poi si raccoglieranno le testimonianze locali o di chi in passato ha già svolto ricerche sulla realtà Facis, nata a Torino negli Anni Trenta del Novecento. Non mancherà il racconto su Olga Idrame, tra le prime donne a essere riconosciute partigiane subito dopo la guerra, riscattando l’ingiustizia che per troppo tempo silenziò il generoso contributo della resistenza femminile al nazifascismo. Prima di diventare staffetta per la 45a brigata, VIII divisione Garibaldi “Asti”, Olga “chiese e ottenne dalla direttrice della Facis – la sottolineatura di Nicoletta Fasano – due macchine da cucire, filo e mantelline per vestire i soldati sbandati e i partigiani: non le furono negate. Invitò le compagne di lavoro a fare altrettanto”. Lo raccontò lei stessa nella testimonianza orale custodita dall’Israt e raccolta da Roberta Favrin. Preziosi anche i ricordi dei parenti dell’operaia, scomparsa nel 2004, che visse sulla propria pelle lo sfruttamento e lo contrastò, fece parte del “Gruppo di difesa della donna” e del CNL locale, divenne dirigente del Pci del Sud Piemonte per poi, negli Anni Cinquanta, tornare a vita privata. Presenti e commossi all’incontro in Municipio i cugini di Olga, Giuseppe Idrame e il figlio Giovanni, la nipote Anna Maggiora con la mamma Camilla, cognata della staffetta partigiana. La ricerca, come ha ricordato il vicesindaco Giorgio Gilardetti, sarà promossa da Comune e Israt (della cui Assemblea consortile l’amministratore è presidente) con il contributo delle realtà locali, come il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, che hanno concorso a organizzare l’incontro “Olga e le altre…” voluto nella settimana contro la violenza sulle donne e nel 70° anniversario della Liberazione.