letizia muratoriFausta Garavini, finalista al Premio Bagutta con “Storie di donne”, edizioni Bompiani, Giovanni Cocco, finalista al Premio Campiello con “La caduta” ed. Nutrimenti, Vincenzo Latronico, finalista al Premio Comisso con La cospirazione delle colombe, ed. Bompiani e Lidia Ravera, finalista al Premio Cortina con Piangi pure ed. Bompiani: fino a domenica prossima daremo spazio ogni giorno a una breve intervista a ciascuno degli scrittori in concorso per l’edizione 2013 del Premio Asti d’Appello. A tutti abbiamo fatto le stesse domande. Oggi parliamo con Letizia Muratori, finalista al Premio Cortina con Come se niente fosse, ed. Adelphi Come descriverebbe “Come se niente fosse”? “Il mio libro tenta di raccontare la vita di uno scrittore oggi. Il suo rapporto con i lettori che rispetto al passato è più diretto quasi può fare a meno della mediazione critica come succede in molti altri campi dell’esperienza umana. Attraverso una storia tento di far emergere il bene ma anche il male che questa situazione comporta. Senza pretendere di trovare risposte definitive o giudizi di merito ma come se niente fosse attraversare un territorio che mi sembra poco esplorato dalla narrativa italiana contemporanea”. Qual è la sua esperienza e quale il suo giudizio sui premi letterari in Italia? “Non sempre da noi vincono i migliori…” Cosa pensa degli altri scrittori in concorso e del Premio Asti d’Appello? “Conosco i miei compagni di gara e li stimo, ma spero di batterli! Del Premio d’Appello penso tutto il bene possibile visto che è la seconda volta che partecipo. Mi sembra un’idea spiritosa, ma anche intelligente: questo ripescare i perdenti è un modo di riflettere su opere di solito interessanti”. MN   come se niente fosse