E’ conosciuto come il “Professore” della musica italiana ed è uno dei nomi più attesi della ventottesima edizione di AstiMusica. Roberto Vecchioni sarà sul palco di piazza Alfieri oggi con il suo nuovo tour “Tra il Silenzio e il Tuono”. Il tour segue a stretto giro la pubblicazione del suo nuovo libro, “Tra il silenzio e il tuono”, edito da Einaudi e disponibile in libreria dal 27 febbraio. Lo spettacolo si preannuncia come un’esperienza in cui musica, parola e immagine si fonderanno in una narrazione unica. Per l’occasione, abbiamo avuto il piacere di intervistare il cantautore, che ci ha raccontato un po’ di sé e del suo tour.

Vecchioni, ci racconti del suo nuovo tour “Tra il Silenzio e il Tuono”.

“Riguardo il tour, sono andato a pescare canzoni nel passato, tantissime, perché l’anno scorso ho fatto tutto uno spettacolo sull’album “Infinito”, quest’anno dell’”Infinito” ho messo poche cose, ho preso cose che mi chiedono tutti quanti da tanto tempo, come “Velasquez”, “Vorrei essere tua madre”, “Figlia”. Canzoni che rappresentano me, che sono me. Ho visto in queste prime due o tre serate di concerti che è quello che voleva la gente. La cosa che mi emoziona sempre di più è che nel mio piccolo, perché io non sono un uomo da 60.000 persone, tutte le piazze sono sempre piene, tutti i locali sono sempre gremiti e la gente è proprio attaccata come se fosse una sola cosa con me ogni volta. E il Piemonte è così. Ho fatto cinque concerti a Torino. E questo è il primo ad Asti, che è tutt’altra cosa. Io ricordo Pollenzo, ricordo Bra, ricordo tutti i miei amici che avevo lì. Ricordo Carlo Petrini. E quindi ho un grande affetto per il territorio”.

Il tour nella prima parte è dedicato ai brani dell’ultimo album “L’Infinito”, per poi lasciare spazio ai suoi classici. 

“In realtà vado un po’ più per temi. Se sto parlando di donne, faccio tre canzoni sull’essere femminile. Se sto parlando d’amore, ne faccio tre d’amore disperato e tre d’amore felice. Se sto parlando di politica, ne faccio due di politica”.

Tra i vari brani che porterà sul palco, c’è ne sono alcuni in particolare che sente più rappresentativi ed esplicativi del suo percorso?

“Io ho scritto quasi 300 canzoni però poi ne canto 25 in teatro. Ci sono tante canzoni disperatissime che però non canto mai, anche perché le conoscono in pochi. A quelle sono più legato. Sono legato alle canzoni che non canto”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 11 luglio 2025

Dana Proto