michele di mauroLa scelta della scuola superiore è un momento che tutti abbiamo vissuto e che oggi, attraverso gli Open Day, le giornate di presentazioni e apertura al pubblico, diventa un momento ancora più carico di emozioni, quasi un rito di passaggio. Cosa accade se ad uno di questi Open Day si presentano due genitori separati?Con Open Day Angela Finocchiaro e Michele di Mauro scelgono di portarci in questo strano mondo per raccontare i turbamenti e le incomprensioni di due “ex” travolti dalla vita, svelando il lato comico e divertente di una vicenda ironica e tagliente sui tormenti di una famiglia contemporanea.Accolti in un aula panoramica al 67esimo piano di una scuola privata i due protagonisti si trovano a dover compilare un modulo di iscrizione che sembra quasi un interrogatorio. Il tutto è  reso più surreale dalla strana richiesta di registrare le risposte con una webcam, situazione che svelerà pian piano tutte le debolezze e le confusioni dei due genitori. L’Open Day e l’iscrizione a scuola diventeranno così il pretesto per ripescare tradimenti, incomprensioni e nostalgie di un passato comune e ormai lontano. Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai ma che è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini. La bravura di Angela Finocchiaro e Michele di Mauro, moderni genitori di questa surreale commedia, emerge in tutta la sua forza grazie ad uno spettacolo dai dialoghi serrati e dal ritmo coinvolgente dove il pubblico si ritroverà a sorridere dei cinquantenni di oggi e delle loro tante confusioni. Un raffinato “gioco delle parti” per scoprire che oggi forse i genitori sono più confusi dei figli adolescenti e per cercare di rispondere alla domanda “come si guarda al futuro quando non sai bene come comportanti nel presente? Al Teatro Colosseo di Torino l’1 e il 2 marzo alle 21. Qui un estratto dell’intervista a Michele di Mauro di Betty Martinelli per Primaradio. Parliamo di Open Day… “E’ una coppia di genitori separati, lei risposata con un medico, lui è nel mondo della pubblicità. Ognuno prosegue la sua vita serenamente. Si sono lasciati perché forse non all’altezza della situazione, specialmente l’uomo. Un fallimento che però dal punto di vista genitoriale continua a stare in piedi. Ci si incontra nell’Open Day in una scuola privata, futuribile, che garantirebbe la qualità del proseguimento degli studi. I genitori sono messi davanti al mistero dell’adolescenza, del figlio in quanto figlio. Pensiamo sempre che i genitori siano quelli che sanno e i figli quelli che dovrebbero sapere. Forse i genitori non è che sappiano tutto” Una storia ironica vera sui tormenti della storia contemporanea. Si ride molto? “Abbiamo cento repliche alle spalle, non abbiamo dubbi che si rida ancora. E ci divertiamo nonostante tutto il tempo. Gli spettacoli sono gli stessi ma il pubblico cambia tutte le sere” Ti definisci operaio delle spettacolo, non artista… “Si fa troppo in fretta a dire artista. E’ un modo per togliersi i contributi dall’Empas. Se hai l’Enpals sei un lavoratore, pretenderai anche la pensione. Tutto quello che è artistico sta più nell’aria”.