“Ci piaceva ballare nonostante la guerra” è il nuovo romanzo della scrittrice astigiana Franca Garesio Pelissero. Ex insegnante di Lettere alla scuola secondaria superiore, da oltre vent’anni si interessa di archeo-antropologia, in particolare di tradizioni e usanze del mondo contadino piemontese, argomento su cui ha pubblicato articoli e libri. Il romanzo è appena stato presentato alla rassegna “Panorami al Colle” alla chiesa romanica di San Felice a Cinaglio, evento organizzato dall’Associazione I love San Felice. 

A fare da sfondo al romanzo, un piccolo paese della campagna astigiana, dove un gruppo di amici si ritrova per festeggiare la fine dell’anno. È stata Livia, la protagonista, ad avere l’idea di riunire i suoi vecchi compagni di scuola nella sua casa di campagna, tra il silenzio delle colline che li videro protagonisti trent’anni prima. La magia del luogo fa scattare i ricordi di quel periodo a cavallo della Seconda Guerra mondiale: dal brutale assassinio di un capitano britannico che portava un bottino di dollari alla causa partigiana, alla figura del “vice-bidello” che conosceva il latino e recitava a memoria Dante e che fu determinante per risolvere il mistero dell’omicidio. 

“Nonostante la guerra – ha spiegato Franca Garesio Pelissero – ci si ritrovava a ballare. Le difficoltà erano tante, il luogo era nascosto e fuori c’era sempre una persona a controllare, perché c’era la paura di essere scoperti. Ma c’era anche la voglia di ballare, malgrado tutto. Di qui, il titolo del mio libro. C’è molto di me in questo romanzo”. 

Scritto in prima persona, il romanzo è uno spunto per raccontare, anche dal punto di vista psicologico e sociale, la difficile condizione delle donne. “Dovevano fare il loro dovere di mogli e di madri fino in fondo, a qualsiasi costo – ha raccontato l’autrice – come si era sempre fatto. Qui il Sessantotto non era ancora arrivato e le donne che abbandonavano il tetto coniugale avevano sempre torto. Così si arrendevano. La loro giovinezza terminava il giorno successivo alle nozze”. 

Tra i lavori di Franca Garesio Pellissero sulla cultura contadina, “I segni del tempo” e “Quando all’imbrunire suonava l’Avemaria”, entrambi con prefazione dello storico Alessandro Barbero, e “Pane e pere a colazione”, con prefazione dell’antropologo Piercarlo Grimaldi. Nel 2017 ha pubblicato il suo primo romanzo, “La straordinaria vita di Maria Luigia”, con cui ha ottenuto la segnalazione della Giuria del IV Premio Augusto Monti 2020.