Il 29 maggio alle 17, all’Arcoscenico – Casa del Teatro 3 di Asti, in via Scarampi 20, si terrà l’incontro “Felice ed Amelia Platone – Politica Arte Cultura – Una storia di famiglia”. Il pomeriggio è promosso dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, dall’Associazione Davide Lajolo, dall’Associazione Culturale “Le donne della Lina” e dall’ANPI provinciale, e rientra nel programma delle manifestazioni per l’80° Anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.
Interverranno Laurana Lajolo, Mario Renosio, Eugenia e Rita Castellana.
Nel periodo immediatamente successivo alla Seconda Guerra Mondiale, l’Italia si trovava a dover rimettere insieme i pezzi di un passato tragico e violento, per rinascere in una società democratica e partecipata. In questo contesto, la figura di Felice Platone emerge con forza. Nato a Rignano Flaminio nel 1896, Platone rappresenta il modello del cittadino impegnato: avvocato, partigiano e antifascista, partecipò attivamente alla Resistenza con il nome di battaglia “Gamba”, contribuendo alla formazione del CLN provinciale astigiano. Dopo la Liberazione fu nominato Sindaco di Asti, carica che ricoprì dal 1945 al 1951, e nel 1946 venne eletto Deputato all’Assemblea Costituente, prendendo parte alla stesura della nuova Costituzione Italiana.
La sua figura è fondamentale perché rappresenta il legame tra le lotte del passato e la speranza per un futuro migliore. La sua attività politica e la dedizione alla causa antifascista hanno mostrato come il coraggio personale e l’impegno civico possano contribuire in modo determinante alla ricostruzione di una società libera.
Sul versante culturale, l’eredità dei Platone si manifesta attraverso la figura di Amelia, figlia di Felice, che ha saputo coniugare l’impegno familiare con la ricerca di un linguaggio artistico personale. Nata ad Asti nel 1927, Amelia si formò all’Accademia Albertina di Torino come allieva di Felice Casorati. Questa esperienza le permise di sviluppare una tecnica rigorosa e sensibile, che spazia dalla xilografia alla scultura e all’incisione, con uno sguardo poetico e intenso sulla vita quotidiana. La sua opera, caratterizzata da un profondo senso dell’umanità, affronta temi universali come il lavoro, la famiglia e la quiete dell’esistenza, distinguendosi nel panorama artistico italiano del dopoguerra e portandola a partecipare a numerose mostre personali e collettive.
La scelta di seguire la via dell’arte per Amelia Platone non fu casuale, ma parte di un percorso ereditato che poneva al centro la responsabilità sociale e l’impegno verso la comunità. Se da un lato il padre aveva plasmato il tessuto politico, civico e culturale di una città ferita, dall’altro la figlia ha impresso nel mondo dell’arte un segno indelebile della sua sensibilità verso il quotidiano e la vita delle persone comuni. Una dialettica tra impegno civico e creatività artistica che costituisce un tesoro prezioso della storia italiana, simbolo della capacità di trasformare la sofferenza in bellezza e l’azione politica in una tela viva che racconta la ricerca incessante del bene comune.
In occasione dell’incontro sarà possibile visitare la mostra “La Resistenza del popolo”, esposizione di opere grafiche di Amelia Platone dedicate alla Resistenza, inaugurata il 18 aprile 2025 in occasione della presentazione della ristampa de “Il voltagabbana” di Davide Lajolo.