SANTO STEFANO BELBO – Un omaggio alla Luna e i falò di Cesare Pavese e alle antiche tradizioni del mondo rurale. È la Notte dei Falò di sabato 4 agosto a Santo Stefano Belbo (Cn), paese natale dello scrittore.
L’iniziativa abbraccia un’intera giornata di appuntamenti: la visita ai luoghi pavesiani con la scrittrice Margherita Oggero e Luigi Gatti, presidente del Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale (ore 15,30); la cena sotto le stelle in piazza San Rocco, di fronte alla collina di Moncucco celebrata nella poesia Mari del Sud (ore 19,30); l’accensione dei falò sulle colline della Valle Belbo al rintocco della campana di Moncucco (ore 21,30); lo spettacolo Veglia di Lune e Fuochi del Teatro delle Forme, sempre in piazza San Rocco (ore 22).
E continua con successo l’iniziativa, partita a fine giugno e organizzata dalla Fondazione Cesare Pavese, di riscrivere in 32 tweet i 32 capitoli  della Luna e i falò, attraverso gli account @pavesecesare e @NutoDelSalto.

La Notte dei Falò è organizzata dalla Fondazione Cesare Pavese, dal Cepam-Centro Pavesiano Museo Casa Natale e dal Comune di Santo Stefano Belbo. È promossa dalla Regione Piemonte e dal Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano, coordinato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura.

La passeggiata letteraria ai luoghi pavesiani (ore 15,30)

La partecipazione alla visita a è gratuita. È consigliata la prenotazione al numero 0141.843730, 0141.840894, oppure all’indirizzo mail info@fondazionecesarepavese.it. Per lo spostamento tra le varie tappe del percorso sarà messa a disposizione una navetta.
Dalla casa natale di Santo Stefano Belbo, al laboratorio di falegnameria dell’amico Pinolo Scaglione (il Nuto de La luna e i falò), dalla cascina La Mora alla collina di Moncucco celebrata nella poesia Mari del Sud. Sono alcune tappe del viaggio nel mondo di Cesare Pavese, in programma alle ore 15,30. Ospite d’eccezione è la scrittrice Margherita Oggero. Il presidente del Cepam Luigi Gatti condurrà i visitatori in un percorso umano e letterario, per conoscere e scoprire i luoghi più significativi frequentati da Pavese e descritti nei romanzi come La Luna e i falò, La casa in collina e in raccolte di racconti come Feria d’Agosto e Dialoghi con Leucò.
La visita parte dalla casa natale dello scrittore, sede del Cepam-Centro Museo Casa Natale, dove il museo conservare la camera in cui è nato Pavese, suoi volumi, documenti e foto. La tappa successiva è al museo La Casa di Nuto, istituito presso il laboratorio di falegnameria di Pinolo Scaglione, divenuto il personaggio di Nuto nell’ultimo romanzo pavesiano. L’allestimento farà rivivere le stanze dove il falegname ha lavorato, suonato il clarino, raccolto foto, quadri, lettere e dove accoglieva gli amici come Pavese. L’itinerario prosegue alla cascina La Mora, per continuare tra i colli, fino alla Collina di Moncucco, ricordata dei Mari del Sud, dove si può ammirare il panorama sulle Langhe caro allo scrittore. La visita si conclude alla Fondazione Cesare Pavese (Piazza Confraternita, 1), polo d’attrazione per i ricercatori e gli appassionati e sede di una ricca biblioteca, e alla Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo (ora auditorium), di origine medioevale, in cui nel 1908 venne battezzato Cesare Pavese e dove sono custodite le cinque tele del pittore Ernesto Treccani ispirate ai libri dello scrittore.
Margherita Oggero è nata a Torino, dove vive. Si è dedicata alla scrittura dopo aver insegnato Lettere ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Negli anni Settanta scrive alcuni programmi radiofonici, tra cui Ricerca automatica. Nel 2002 il romanzo d’esordio, La collega tatuata (Mondadori), colleziona un alto gradimento di pubblico e una prestigiosa versione cinematografica con il film Se devo essere sincera, di Davide Ferrario, interpretato da Luciana Littizzetto e Neri Marcorè. La professoressa Camilla Baudino sarà protagonista anche dei successivi romanzi Una piccola bestia ferita, L’amica americana, Qualcosa da tenere per sé. Dalle sue avventure vengono tratte delle serie televisive per la Rai intitolate Provaci ancora prof! e interpretate da Veronica Pivetti. Di tutti gli episodi l’autrice ha scritto i soggetti. Gli altri suoi libri: Così parlò il nano da giardini (Einaudi); Il compito di un gatto di strada (Einaudi); Orgoglio di classe: piccolo manuale di autostima per la scuola italiana e chi la frequenta; Il rosso attira lo sguardo; Risveglio a Parigi (Mondadori); Torino, l’ora blu (Gribaudo). Nel 2011 esce il suo primo giallo per bambini L’amico di Mizù (Notes edizioni) e il romanzo L’ora di pietra (Mondadori). Margherita Oggero collabora con Tuttolibri de La Stampa e con diverse riviste.

La cena sotto le stelle (ore 19,30)

Alle ore 19,30 sarà imbandita la cena tematica La luna e i falò – a cura della Proloco sanstefanese – che presenterà piatti della tradizione contadina piemontese, molti dei quali ricordati nelle pagine pavesiane. Al costo di 15 euro saranno sulla tavola: antipasti “Paesi tuoi” (affettato crudo e cotto, bruschetta al pomodoro), primi “Casa in collina” (ravioli al sugo), secondi “Feria d’agosto” (porchetta e patatine), dessert “Bella estate” . Il tutto sarà accompagnato dai vini delle colline di Langa e Monferrato come Favorita e Dolcetto.
Prenotazioni: Comune di Santo Stefano Belbo tel. 0141.841811 segreteria.santo.stefano.belbo@ruparpiemonte.it; oppure Fondazione Cesare Pavese,  tel. 0141.843730 – 0141.840894 info@fondazionecesarepavese.it

I falò sulle colline della Valle Belbo (ore 21,30)

A partire dalle ore 21,30 dopo i rintocchi della campana di Moncucco e in compagnia della luna, si potranno ammirare le fiamme dei falò sulle colline della Valle Belbo, accesi nei punti più panoramici di una quindicina di comuni la tra Langhe e Monferrato.
Accendere i falò è sempre stato un momento di festa nella tradizione contadina. Nella letteratura piemontese del Novecento è soprattutto Cesare Pavese a ricordare il rito attraverso la sua opera letteraria. I fuochi raccontati in La luna e i falò, che venivano accesi di notte durante le feste contadine, riflettendosi nel cielo quasi a fare compagnia alla luna, erano un momento magico e di scoperta per i bambini e un momento di condivisione per gli adulti. Rappresentavano un rito propiziatorio in attesa della pioggia ed erano un nutrimento indispensabile per rendere più fertile la terra. Per lo scrittore simboleggiavano soprattutto lo scorrere del tempo e la perdita delle illusioni nell’età adulta, un momento di passaggio e rinascita.

Lo spettacolo Veglia di lune e fuochi (ore 22)

Dopo la magia dei falò, alle ore 22 andrà in scena uno spettacolo a loro dedicato e proposto dal Teatro delle Forme: Veglia di lune e fuochi. Ideato da Antonio Damasco, vede la partecipazione di Valentina Padovan e Ilaria Crivello e le musiche dal vivo del gruppo folkloristico del Roero Fòra ‘d tuva.
In ogni comunità, quando il sole andava calando e dopo il lavoro, si riunivano tutti coloro che condividevano luoghi, spazzi, valori e modelli di socialità: dai giochi ai racconti, dal lavoro comune ai matrimoni. Non era solo l’occasione per trascorrere il tempo, ma il tempo di riconoscere e giustificare quel mondo di cui si faceva parte. Era il tempo della veglia, il tempo dell’attesa. Così la notte trascorreva, rimanendo svegli, vincendo il buio, la morte, mantenendo la luce con i falò, riempiendo il tempo con aneddoti divertenti e scommesse, novelle e discorsi, per non addormentarsi. Durante il Pavese Festival 2012, una serata di parole e racconti, musiche e canti, a raccontare, tra bicchieri di vino e candele, sotto la sua luna, il mondo di Cesare Pavese e le sue dolcissime colline, tra solitudini e nostalgie, accese discussioni e appassionanti battaglie, serenate, danze e balli al palchetto, lanterne e fuochi.
Una serata che è il risultato di un lavoro di ricerca e conoscenza del territorio e che vuole essere principalmente incontro con la Città/comunità, uno spazio conviviale, dove poter ascoltare ma anche raccontare e scoprire che il teatro può nascere dai ricordi, da frammenti di canti, da suoni persi che, nel ritrovarli, diventano nuovi, contemporanei, vicini.

Stavolta stette zitto, sporgendo le labbra, e soltanto quando gli raccontai di quella storia dei falò nelle stoppie, alzò la testa. Fanno bene sicuro, saltò. Svegliano la terra.
Ma Nuto – dissi – non ci crede neanche Cinto. Eppure, disse lui, non sapeva cos’era, se il calore o la vampa o che gli umori si svegliassero, fatto sta che tutti i coltivi dove sull’orlo si accendeva il falò davano un raccolto più succoso, più vivace.
Questa è nuova, – dissi – Allora credi anche nella Luna?
La Luna, disse Nuto – bisogna crederci per forza.

La luna e i falò, Cesare Pavese

Il progetto La luna e i falò ai tempi della twitteratura. Segui @pavesecesare e Å™LunaFalò

L’idea di riscrivere la Luna e i falò attraverso twitter è sviluppata dalla Fondazione Cesare Pavese in collaborazione con il blog Torino Anni ’10 di Hassan Bogdan Pautàs e l’Atl Alba Bra Langhe e Roero. Ha come partner il Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano. L’idea diventa riscrittura, attraverso twitter e i canonici 140 caratteri, della Luna e i falò: 32 capitoli in 32 tweet. La schiettezza sintetica di Pavese che diventa tweet alla ricerca dell’essenza profonda di ogni capitolo. Un percorso fatto dagli utenti del social network e divulgato attraverso l’account della Fondazione Cesare Pavese @pavesecesare, che raccoglierà i migliori cinguettii e li raccoglierà creando una nuova edizione “social” della Luna e i falò, scritta dagli amanti dello scrittore. Il tutto è iniziato il 25 giugno 2012 e sta proseguendo attraverso gli account @pavesecesare e @NutoDelSalto. Chi volesse può ancora partecipare scaricando il regolamento dal sito della Fondazione Cesare Pavese www.fondazionecesarepavese.it. Appuntamento al 9 di settembre, a Santo Stefano Belbo, quando verrà letta la nuova edizione 2.0 del romanzo più famoso e conosciuto di Cesare Pavese.

Per info su tutti gli appuntamenti della Notte dei Falò:
Comune di Santo Stefano Belbo: 0141841811 segreteria.santo.stefano.belbo@ruparpiemonte.it?Fondazione Cesare Pavese: 0141843730- 0141840894 – info@fondazionecesarepavese.it
facebook: Fondazione Cesare Pavese – twitter: @pavesecesare