C’è molto da scoprire, per gli appassionati di storia, nell’ultimo libro di Mario Renosio, direttore scientifico dell’Israt, presentato domenica pomeriggio a Vinchio per ricordare il 75° anniversario della Repubblica partigiana dell’Alto Monferrato.
Anzitutto il volume, dal titolo “Attila, Pepe e gli altri. La lotta partigiana tra il Monferrato e le Langhe”, è frutto di ricerche documentarie e di lavori condotti su scala nazionale negli ultimi anni.
La narrazione ricostruisce la diversa tempistica di sviluppo della lotta partigiana a seconda delle zone prese in esame (l’area collinare tra il Po e le Langhe), si sofferma sulla pluralità di motivazioni di chi ha combattuto per la libertà e approfondisce il complesso rapporto con la popolazione contadina.
L’autore affronta temi come la giustizia partigiana, l’invenzione della democrazia nelle zone liberate, la difficile uscita da un conflitto che è stato anche guerra civile e dedica l’ultimo capitolo alla messa in discussione di alcuni miti: dalla resistenza come fenomeno spontaneo, unitario e di massa, all’interpretazione della rivolta di Santa Libera come tentativo insurrezionale, alla strumentalità del tentativo (piuttosto di moda da diversi anni) di riscrivere la storia del periodo in senso antipartigiano.
Riflessioni che Renosio ha riproposto, nel salone della Confraternita dinanzi a un pubblico numeroso e alla presenza del sindaco Chiara Zogo, nella conversazione con Mauro Forno e Nicoletta Fasano, rispettivamente presidente e ricercatrice dell’Israt. Quest’ultimo ha promosso il libro, in vendita a 20 euro e pubblicato grazie al contributo Anpi, Casa della Memoria, Fondazione CRT.
La giornata, ideata dall’Istituto insieme a Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte, Casa della Memoria, Comune, Associazione culturale Davide Lajolo e Anpi astigiana, ha inoltre condotto i partecipanti alla Casa della Memoria, dove si è tenuta una visita guidata, e offerto ulteriori spunti di approfondimento attraverso la proiezione del documentario “Resistere in collina”.