Sabato 28 dicembre, un gruppo di 60 giovani e 110 adulti, accompagnati dal Vescovo Marco, è partito da Milano in direzione di Tel Aviv, per vivere un pellegrinaggio in Terra Santa ‘suoi Suoi passiʼ. Partendo da Nazareth, per arrivare a Gerusalemme, passando per Betlemme, i pellegrini avranno la possibilità di rivivere i luoghi della vita di Cristo, tra cui Cana, il Monte Tabor, il Monte degli Ulivi, Cafarnao, il Mar Morto, la Grotta della Natività, il Muro del Pianto.

Il settimo giorno si è aperto con la messa celebrata dal Vescovo Marco nel Santuario del Gethsemani. Nel luogo in cui Gesù pregò prima di essere arrestato, circondati da mosaici, i giovani e gli adulti hanno ascoltato il Vescovo dire che più pensiamo a quale sia la volontà di Dio e più capiamo che è quella di salvare lʼuomo; Gesù doveva farci vedere con la sua vita, il suo dolore, la sua agonia, che il nostro non è un Dio lontano dagli uomini, ma che è vicino ad ognuno ed è venuto a condividere la natura umana. Subito dopo si sono recati sul monte degli ulivi, luogo in cui Gesù insegnò il Padre Nostro ai suoi discepoli, come vera e unica preghiera. La guida Habib ha poi spiegato loro come i discepoli fossero probabilmente sconvolti, dato che essi erano ebrei, che sono abituati a ripetere preghiere in continuazione, qualche volta senza neanche capirle. Gesù, invece, in questa circostanza, chiama Dio Padre, intendendo, quindi, che siamo tutti fratelli e figli di un unico Padre, che sta in cielo. Subito dopo i giovani hanno avuto qualche minuto per vedere la Chiesa del Padre Nostro, piena di lastre con su scritta la preghiera in numerosissime lingue (anche in piemontese!). In tarda mattinata, i ragazzi si sono spostati a piedi a Gerusalemme, passando per il cimitero ebraico e godendo di una vista sulla città pazzesca. Una volta arrivati, hanno visitato la prima sinagoga giudea cristiana e il cenacolo, luogo in cui Gesù e i suoi discepoli vissero lʼultima cena. Dopo un pranzo delizioso, i giovani si sono recati alla piscina probatica, luogo in cui Gesù guarì il paralitico che attendeva da diverso tempo di poter immergersi nelle acque agitate della piscina per riacquistare la salute, ma gli veniva rubato sempre il posto. In quel luogo, è stato chiesto ai ragazzi come essi vogliono agire, se sgomitare per arrivare per primi allʼacqua, superando gli altri, o se aspettare il Signore e attendere con fiducia il suo arrivo. Dopo hanno avuto del tempo per vedere le rovine della piscina e il giardino circostante e poi, guidati da Habib, hanno visitato la Basilica di SantʼAnna, madre di Maria. Qui, nel luogo della Natività della Vergine, i ragazzi si sono cimentati in canti angelici. In seguito hanno visto velocemente la chiesa della condanna, luogo in cui Gesù fu, appunto, condannato a morte e hanno avuto un poʼ di tempo per girare nella parte vecchia della città, dedicarsi alle ultime compere e mangiare dolci tipici. Nel tardo pomeriggio, sono ritornati in hotel per preparare le valigie e vivere insieme lʼultima serata del pellegrinaggio. Alessia Volpicelli