Il commento alla Parola di domenica 21 giugno 2020 a cura di padre Gerardo Bouzada.

Il filosofo danese del secolo XIX, Søren Kierkegaard, fu il precursore e ispiratore dell’esistenzialismo contemporaneo. L’ambiente e l’educazione ricevuta da piccolo, caratterizzata da freddezza e severità, lasceranno in lui una forte impronta per tutta la vita. Le sue opere Timore e tremore, composta nel 1843 e Il concetto dell’angoscia (1844), riflettono un profondo turbamento emozionale e la drammatica ansietà che visse durante la sua breve esistenza e rappresentano la cornice della sua opera filosofica e teologica. Il suo pensiero segnò una impronta nello sviluppo filosofico, artistico e letterario della seconda metà del XIX e prima metà del secolo XX. Da lui si ispirarono molti scrittori come Rilke, Kafka e Thomas Mann. 

Nell’angoscia di Kierkegaard ci sono le radici di gran parte dell’arte espressionista con pittori come Van Gogh, Picasso o Edward Munch, con la sua opera paradigmatica L’urlo. E nel campo della filosofia è nato, come conseguenza, il psicologismo meccanicista di Freud, la volontà di potenza di Nietzsche, il nihilismo o filosofia dell’assurdo di Jean Paul Sartre e l’esistenzialismo di Simone di Beauvoir.

Tutte queste correnti culturali contemporanee ci rivelano un mondo problematico; l’essere umano con molte divisioni interne, con una frattura interiore e assalito da un branco di paure, complessi, ansietà e, in molti casi, angoscia e disperazione. 

E se a questo dobbiamo aggiungere i fatti drammatici accaduti nell’ultimo secolo e mezzo, possiamo capire meglio le contradizioni che subisce l’uomo contemporaneo: il progresso tecnologico accelerato e allo stesso tempo immense ingiustizie sociali, “gli scartati”; le due tragiche guerre, i totalitarismi nazisti e marxisti, ambedue atei, senza umanità di morale. 

E il dramma ci accompagna oggi… il totalitarismo serpeggia con il neo-marxismo di Laclau e Mouffe che promuovono la battaglia culturale per mezzo della fabbricazione e diffusione di storie che generino conflitti sociale funzionali a la causa. E per me la grande contraddizione è la difesa dei diritti degli animali e allo stesso tempo il diritto a uccidere bambini con l’aborto volontario dove sono assassinati circa 56 milioni ogni anno in tutto il mondo secondo la Oms. Davanti ad un panorama di questo genere non è difficile capire come in molte persone e ambienti del nostro mondo la vita umana si è svuotata di senso. 

La costituzione pastorale Gaudium et Spes nei numeri 4 e 10 dice: “L’umanità vive oggi un periodo nuovo della sua storia, caratterizzato da profondi e rapidi mutamenti che progressivamente si estendono all’insieme del globo”. E dopo una fenomenologia ampia e dettagliata afferma “Una così rapida evoluzione, spesso disordinatamente realizzata, e la stessa presa di coscienza sempre più acuta delle discrepanze esistenti nel mondo, generano o aumentano contraddizioni e squilibri”. Squilibri che affondano le sue radici nel cuore dell’uomo: paura, divisone interna, angoscia e scoraggiamento.

S. Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica Redemptor hominis, dichiara che l’uomo di oggi ha paura perché si sente minacciato per un possibile abuso del suo proprio potere distruttore o manipolatore lasciato andare alla sua propria sorte, senza che la fede, la morale e la giustizia possano servire di diga che sappia moderare le passioni e guidare i comportamenti. E dopo l’11 settembre 2001 l’uomo ha più paura del fanatismo, del terrorismo e della forza di qualunque potere. Ma dovrebbe anche temere i virus invisibili dell’edonismo, materialismo, relativismo morale e scetticismo religioso.

Ma anche se il panorama del mondo è scuro, non tutto è negativo. In mezzo alle ombre ci sono luci. E lo Spirito Santo continua a soffiare dentro della Chiesa suscitando uomini santi e pieni di carismi. Pensiamo a San Giovanni Paolo II. Un ancora ferma e un faro luminoso di speranza. E ricordiamo le parole pronunciate il 22.10.1978: “Non abbiate paura di aprire le porte a Cristo e accettare il suo potere… Cristo sa ciò che c’è dentro dell’uomo. Solo lui lo sa”. Gesù ci invita oggi a non avere paura. Dio è con te e ti protegge. Di chi e di cosa hai paura? Perché? Come puoi uscirne? Grazie Signore delle persone che mi hanno dato sicurezza lungo la mia vita e grazie per quelle che lo fanno oggi. Loro sono un riflesso di te

LETTURE: Ger 20, 10-13; Sal.68; Rm 5, 12-15; Mt 10, 26-33