I bilanci trimestrali delle Aziende sanitarie regionali sarebbe sotto controllo e non ci sarebbe nessuna situazione che sfugga all’assessorato alla Sanità, impegnato a mantenere l’importante risultato dell’uscita dal piano di rientro del debito sanitario che per lunghi anni ha gravato sulla sanità piemontese. La lettura dei dati trasmessi oggi dall’assessorato ai gruppi consiliari deve tener conto di alcuni elementi per non essere travisata: prima di tutto, è normale che nel primo semestre dell’anno (era accaduto anche negli anni precedenti) alcune risultanze aziendali presentino un disequilibrio che deve essere letto in una logica complessiva ed in proiezione alla chiusura di fine anno. Nel commentare il risultato semestrale occorre tener conto che: · mancano voci di entrata legate a risorse vincolate extra-fondo nazionale non ancora assegnate · mancano le entrate da payback e gli sconti relativi alla spesa farmaceutica, la cui entità è determinabile solo a fine anno “Raggiungeremo anche nel 2017 l’obiettivo dell’equilibrio nonostante che il Fondo sanitario nazionale sia sempre rimasto identico – dice l’assessore Antonio Saitta – e ribadisco che il monitoraggio con le singole Aziende sanitarie da parte nostra è costante e puntuale. Questo ci consente di affermare che chiuderemo in parità l’anno 2017. Il resto è allarmismo controproducente sia per chi lavora nella sanità pubblica piemontese, e sono 54mila dipendenti, sia per i pazienti”. Inoltre, si deve tener conto delle ricadute – oggi già pienamente conteggiate nei costi delle Asl – delle attività del comparto socio-sanitario. L’Assessorato regionale alla sanità conferma che, come per il 2016, si stima un sostanziale equilibrio del risultato economico-finanziario del servizio sanitario regionale per l’esercizio 2017: ogni altra interpretazione attiene alla legittima dialettica politica ma è da ritenersi fuorviante rispetto alla veridicità dei dati contabili.