Più di 1000 presenze e oltre 500 pasti serviti; tre giorni di idee, musica ed emozioni: questo in sintesi il bilancio della Festa Democratica astigiana, conclusasi domenica sera allo Spazio Vinci.
“Uno spazio di incontro vissuto intensamente – commentano gli organizzatori – al di là dei numeri, come ha dimostrato la partecipazione ai diversi dibattiti in programma: sala convegni gremita per gli incontri sul lavoro, sulle energie alternative e sul futuro del Paese; mentre la tavola rotonda di sabato mattina, di cui erano ospiti diversi esponenti della società civile astigiana, ha permesso di raccogliere preziosi spunti per pensare alla città di domani”.
Ad arricchire la festa, le mostre fotografiche di Constantin Pletosu e Renato Morra, l’esposizione dei dipinti di Paolo Viola e Sara Vergano, le foto dal Senegal di Luca Locatelli, le vignette di Paolo Moisello, lo spazio-libri e la mostra fotografica sul degrado delle scuole astigiane. Senza dimenticare la musica, con i concerti di Nemesi, Hidalgo, Aspirinda, Trio De Janeiro.
“È stata una bella occasione di incontro aperta a tutta la città – commenta Alberto Grande, coordinatore del circolo cittadino del PD – e per questo mi sento di ringraziare tutti gli astigiani che sono passati a trovarci, per un evento o anche solo per un’occhiata, uno scambio di opinioni e una consumazione al bar. Ma un grazie particolare va agli otre 50 volontari che con la loro disponibilità, per tre giorni o per qualche ora, hanno reso possibile tutto questo. La bella politica sono queste persone che danno il loro tempo con entusiasmo perché credono che un’altra città e un altro paese siano possibili”.
Per il coordinatore provinciale Giovanni Miglietta “la festa ha avviato una campagna di mobilitazione che costruirà un’alternativa all’immobilismo del centrodestra”.
L’appuntamento con la Festa Democratica di Asti è per il prossimo anno, con l’intenzione di ravvivare – così com’è stato per l’ex caserma dei Vigili Urbani – quegli spazi della città che vengono lasciati vuoti durante l’anno.
