Anche ad Asti gli studenti scenderanno in piazza per salvare il clima globale. L’appuntamento è per venerdì 15 marzo, alle 9, in piazza San Secondo. Come in oltre 150 paesi nel mondo gli studenti diserteranno le lesioni per protestare contro le deboli scelte dei Governi rispetto al disastro climatico causato dai combustibili fossili e dal modello di sviluppo delle nostre società.

Dalle 9 alle 11.30 manifesteranno i ragazzi delle scuole superiori e dalle 11.30 alle 12.45 sarà la volta degli alunni di oltre venti scuole primarie e secondarie di I grado.

“Si tratta di uno sciopero globale per ricordare che abbiamo solo pochi anni per salvare il Pianeta.  E, quindi, per salvare noi stessi – scrivono gli studenti -. Per questo evento dobbiamo ringraziare Greta Thunberg, la sedicenne attivista svedese che da qualche mese, ogni venerdì, sciopera per il clima davanti al Parlamento a Stoccolma. Greta, all’età di 9 anni, è venuta a conoscenza dell’effetto serra e delle sue disastrose conseguenze grazie ai racconti dei suoi insegnanti e ne è rimasta così colpita da cadere nella depressione, fino a perdere 10 chili. Poi si è resa conto che questo suo comportamento non sarebbe servito a nulla e allora ha deciso di reagire e, soprattutto, di agire. Il suo messaggio si è diffuso rapidamente sui media grazie anche al suo intervento alla COP 24 di Katovice e il suo esempio ha acceso l’entusiasmo di migliaia di giovani che ne hanno seguito l’esempio. In moltissime città ogni venerdì, davanti ai municipi o ai parlamenti, si trovano ragazzi che scioperano per il clima: sono i Fridays for future (venerdì per il futuro)”.

“Ora la chiamata all’appello è per tutti i giovani, di tutto il mondo, per far sì che il prossimo 15 marzo la mobilitazione sia davvero globale e che il messaggio possa finalmente arrivare con forza ai governanti in tutto il mondo – conitnuano in un documento condiviso – Gli scienziati l’hanno ribadito più volte: il contrasto al riscaldamento globale, è oggi la più grande sfida della storia dell’umanità. L’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) nel suo “Rapporto speciale sul Riscaldamento Globale” ha evidenziato come l’impegno debba tendere a contenere l’innalzamento della temperatura entro i + 1,5°C (rispetto al periodo pre-industriale): oltre questo livello, gli eventi meteo estremi (come l’innalzamento dei mari, la diminuzione del ghiaccio marino in Artico, alluvioni, siccità, desertificazione) e già in atto anche in Italia, sarebbero irreversibili; i prossimi 10 anni saranno dunque determinanti, occorre agire subito perché al ritmo attuale raggiungeremo la soglia di +1,5°C nel 2040”.

I giovani di tutto il mondo sciopereranno per dire che «non c’è abbastanza tempo per permetterci di crescere e prendere in mano la situazione. Sappiamo che molti politici non vogliono parlare con noi. Bene, nemmeno noi vogliamo parlare con loro. Ma chiediamo loro di parlare con gli scienziati e di ascoltarli, perché noi stiamo solo ripetendo quello che gli scienziati stanno dicendo da decenni. Non abbiamo altri manifesti da difendere, ascoltare la scienza è la nostra richiesta».