Il Cammino della Chiesa astigiana continua al di là delle facce e dei volti”, così, con la voce rotta dalla commozione il vescovo Francesco Ravinale ha dato l’annuncio della nomina del suo successore. Alle 12 spaccate, in Cattedrale, padre Francesco ha svelato il nome della nuova guida della chiesa astigiana. Si tratta di don Marco Prastaro, toscano ma torinese d’adozione, missionario in Africa, parroco dei San Ignazio di Loyola a Torino e dal 2016 vicario episcopale per la città di Torino.

La notizia è stata accolta con un lungo applauso e con le campane a festa “perché si tratta di un momento di gioia”, ha voluto ricordare monsignor Ravinale, arrivato ad Asti nel 2000 e da allora alla guida della nostra chiesa con passione e umanità. Caratteristiche che lo hanno reso un vescovo amatissimo dai fedeli che oggi, in tanti, hanno voluto essere presenti per un saluto, non certo l’ultimo.

La congregazione dei vescovi ha infatti nominato Ravinale amministratore apostolico della chiesa di Asti fino all’insediamento di don Prastaro che avverrà in autunno.

Padre Francesco quindi resterà il punto di riferimento dei fedeli astigiani ancora per qualche tempo ma proprio ai fedeli si è rivolto durante il momento di raccoglimento che ha anticipato l’annuncio. “Pregate per me, continuate a farlo anche dopo e preghiamo insieme anche per il nuovo vescovo. Sono sicuro che la prima volta che lo vedrete vi conquisterà”, ha detto dall’altare della chiesa di santa Maria Assunta.

Don Prastaro arriverà in città fra qualche settimana quindi ma ha voluto salutare gli astigiani inviando una lettera letta dal vicario generale don Marco Andina.

“Il Santo Padre ha scelto la mia umile persona per essere in mezzo a voi il pastore che guida all’incontro con il Signore, per essere il seminatore che con generosità semina la Parola del Signore. Nella consapevolezza della grandezza di questo compito non posso che ringraziare il papa per la fiducia e la benevolenza che ha avuto verso di me”, ha scritto il nuovo vescovo di Asti.

“Al vescovo Ravinale vorrei dire che Asti rimane sempre la sua casa e la sua Chiesa – ha continuato -. Arrivo fra voi nella consapevolezza che tutto ciò che ho da donarvi è la mia umile persona nulla di più e nulla di meno”.

“Arrivo da una famiglia numerosa, ho tre sorelle. Quest’anno ho celebrato 30 anni di sacerdozio, 13 dei quali li ho trascorsi in missione a Lodokejek, uno sperduto villaggio del nord del Kenya – si racconta don Prastaro -. Un’esperienza che mi ha segnato e cambiato profondamente, nella quale il Signore mi ha mostrato il suo volto amorevole e misericordioso”.

Rientrato nel 2011, è stato parroco a Torino, nella parrocchia di Sant’Ignazio di Loyola “dove i miei parrocchiani mi hanno aiutato a sentirmi nuovamente a casa”.

“Sento verso la chiesa di Torino tanta riconoscenza per tutto ciò che mi ha dato e per la stima e l’affetto che sempre mi ha riservato. Per storia familiare ho cambiato spesso città. Ora arrivo ad Asti, questa bella terra del nostro Piemonte. Confesso di conoscere poco, ma so che imparerò velocemente e che nel mio cuore c’è tanto desiderio di conoscere, capire, accogliere e diventare parte di questo popolo semplice e laborioso. Non vedo l’ora di iniziare a camminare insieme a tutti voi per fare di Cristo il cuore del mondo”, ha concluso.

Chi è il nuovo vescovo

Nato a Pisa l’8 dicembre 1962, dopo le scuole superiori è entrato nel Seminario di Torino, arcidiocesi nella quale si è incardinato con l’ordinazione sacerdotale avvenuta il 22 maggio 1988. 
Dopo alcuni anni di ministero presbiterale come viceparroco nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo in Carmagnola dal 1988 al 1994, nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, in Torino, dal 1994 al 1996, e della parrocchia di Gesù Operaio, nella medesima città di Torino, dal 1996 al 1999, si è reso disponibile per il Kenya in qualità di Sacerdote fidei donum. In terra africana è stato parroco a Lodokejek e vicario generale della diocesi di Maralal, dal 2006 al 2010. 
Rientrato in diocesi, nel 2012 ha assunto la guida pastorale della parrocchia cittadina di Sant’Ignazio di Loyola, direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano e Delegato per i Sacerdoti stranieri. È membro del Collegio dei Consultori, del Consiglio Presbiterale e della Presidenza della Fondazione Missio. Dal 1° settembre 2016 è vicario Episcopale Territoriale per il distretto cittadino di Torino e Moderatore della Curia Arcivescovile.

Foto di Roberto Signorini