Un incontro per parlare di donne e celebrare la loro forza e la loro determinazione contro gli stereotipi di genere che ancora oggi imperversano in tanti settori, a partire da quello enologico: si presenta mercoledì 25 ottobre alle 18:30 al Castello di Uviglie il nuovo libro di Laura Donadoni, “Intrepide – Storie di donne, vino e libertà” (Slow Food Editore, 256 pagg, 18 euro).

Con l’autrice dialogherà una delle protagoniste del libro, “la regina della Barbera” Raffaella Bologna, dell’azienda vitivinicola “Braida” di Rocchetta Tanaro (Asti).

Ma non solo: dal mondo del vino la conversazione si allargherà ad altre realtà, per accogliere la testimonianza di Paola Leporati, presidente dell’Anffas di Casale Monferrato, Paola Nano, responsabile ufficio stampa Slow Food Internazionale e Olga Raimondi, tra le prime donne a laurearsi in Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, in uno scambio di racconti, esperienze e ispirazioni.

Nel corso dell’incontro si potrà degustare “La Monella”, Barbera del Monferrato DOC di Braida, il vino del cuore di Raffaella Bologna. Un vino “rivoluzionario” che fin dal 1961 ha tracciato la strada per definire il nuovo ruolo della Barbera nel panorama enologico italiano.

Al termine dell’incontro sarà offerto un aperitivo con i vini del Castello di Uviglie.

Sarà possibile per chi lo desidererà acquistare copie del volume.

L’ingresso all’evento è gratuito, ma è richiesta la prenotazione 337 1250397 – vini@castellodiuviglie.com

Località Castello di Uviglie 73, B, 15030 Rosignano Monferrato AL | www.castellodiuviglie.com

IL LIBRO – Intrepide è una raccolta di dodici storie di donne audaci straordinarie e ordinarie che a vario titolo appartengono al mondo del vino. Laura Donadoni nel suo terzo libro indaga con stile intimista, sociologico e confidenziale quali sono le difficoltà che una donna si trova ad affrontare in un settore ancora decisamente a predominanza maschile. Lo fa attraverso le vite di dodici Intrepide che si sono cimentate con professioni nel mondo del vino e confidano i fallimenti, le paure e i successi incontrati lungo il percorso. Laura, forse la prima intrepida, condivide anche la sua esperienza personale di abusi e bullismo online nel corso di dieci anni di carriera, e le centinaia di testimonianze raccolte sui social di donne che nel quotidiano affrontano le piccole grandi frustrazioni della discriminazione di genere.

Un’antologia che vuole essere di ispirazione e incoraggiamento alle nuove generazioni per un mondo del vino più equo e inclusivo. Dodici storie per raccontare il punto di vista femminile su uno dei mondi ritenuti maschili per eccellenza, quello del vino.

Un racconto per superare gli stereotipi del vino rosé come vino adatto alle donne, una narrazione che svelerà al lettore storie inedite di personaggi che hanno trovato riscatto nel mondo enologico.

LE PROTAGONISTE:

• Raffaella Bologna, la regina della Barbera
• Chiara Condello, la figlia ribelle
• Matilde Poggi, la presidente vignaiola
• Stevie Kim, l’integerrima di Vinitaly
• Josè Rallo, Donnafugata di domani
• Dominga Cotarella, promuovere e insegnare il vino
• Cristina Mercuri, la bellezza dell’imperfezione
• Federica Ponti, l’enoteca delle storie
• Lavinia Furlani, il lato umano della comunicazione
• Cristina Mascanzoni Kaiser, viaggiare tra le vigne
• Maria Beretta, dal riso al vino, da nord a sud
• Martina Broggio, l’enologa che cura il suolo

L’AUTRICE – Laura Donadoni, giornalista e wine educator che vive tra l’Italia e la California, ha fondato l’agenzia di comunicazione La Com per la promozione del vino. È sommelier certificata Ais, Vinitaly International Ambassador e l’unica donna italiana membro del prestigioso International Circle of Wine Writers di Londra. Tra le sue collaborazioni con riviste di settore e guide negli Usa ci sono la guida Slow Wine e i magazine Somm Journal e Tasting Panel. È giudice professionista in numerose wine competition a livello internazionale, tra cui la storica San Francisco Chronicle Wine Competition. Ha ricoperto il ruolo di wine educator per la University of California, la San Diego State University, la San Francisco Wine School, SommCon (conferenza nazionale dei sommelier Usa). Il suo blog The Italian Wine Girl e il profilo Instagram, sono molto seguiti sia in Italia sia oltreoceano.

“BRAIDA” DI GIACOMO BOLOGNA – “Braida” di Giacomo Bologna è una cantina di Rocchetta Tanaro, in provincia di Asti, fondata nel 1961. Sin dall’inizio, Braida ha legato il suo nome alla Barbera, proposta in tutte le sue espressioni, da quelle più semplici (l’iconica Barbera del Monferrato frizzante La Monella o la nuova Barbera d’Asti Curej) a quelle di ricerca e alle grandi riserve (Montebruna, il Bricco dell’Uccellone, il Bricco della Bigotta, Ai Suma), senza dimenticare gli altri vini della tradizione locale, in particolare il Grignolino d’Asti (Limonte) e gli aromatici Moscato d’Asti (Vigna Senza Nome) e Brachetto d’Acqui. Dagli anni Novanta, Braida ha aperto un bel capitolo legato ai vini bianchi di Langa che provengono dalla Serra dei Fiori di Trezzo Tinella (Cuneo). A Rocchetta, la storica barricaia in via Roma 94, le accoglienti stanze del Wine Resort in frazione Asinara e la “Trattoria i Bologna” sono i luoghi migliori per sorseggiare i vini Braida, ascoltando le tante storie che questi calici sanno evocare.

www.braida.it| www.braidawineresort.it

AZIENDA VITIVINICOLA CASTELLO DI UVIGLIE – Sono trascorsi più di cinque secoli da quando, all’interno delle proprietà del Castello di Uviglie, venne messa a dimora la prima vite (1491). Oggi, come allora, questa coltivazione preserva l’identità del castello e del territorio del Monferrato, caratterizzato da un terroir d’eccezione fatto di bricchi solitari, terre bianche e millenarie cave sotterranee. 
A prendersene cura, dal 2020, sono Francesca, Stefano e Simonetta Bonzano che hanno fatto convogliare, nel medesimo luogo, l’attitudine vitivinicola delle colline del Monferrato e un sogno condiviso da più generazioni. Una tecnologica e dinamica realtà produttiva in regime di sostenibilità che opera all’insegna di una promessa: vedere il Monferrato tra i territori prestigiosi del Piemonte, salvaguardandone i vitigni autoctoni e affiancandoli ad una sperimentazione d’eccellenza, lo Spumante Metodo Classico.

I vini Castello di Uviglie rispettano e si identificano, essendone lo specchio, nel territorio in cui dimorano. Nella scelta di valorizzare la tradizione, la famiglia Bonzano si prende cura soprattutto di vitigni autoctoni come Barbera, Albarossa e Grignolino, espressione più autentica delle colline del Monferrato Casalese. 

Le antiche Cave in pietra da Cantoni del Castello di Uviglie con i loro 10.000 metri quadrati, raccontano di un fondale marino antico 17 milioni di anni. Le Cave sono oggi visitabili al pubblico e destinate all’affinamento dei vini.

www.castellodiuviglie.com