Nella foto: distribuzione di pane a Rocchetta quattro giorni dopo la piena Ancora un fine settimana con “Un capogiro d’acqua”: la rassegna, che tocca i luoghi coinvolti dall’alluvione di vent’anni fa, venerdì 14 novembre farà nuovamente tappa ad Asti, mentre sabato 15 si fermerà a Rocchetta Tanaro. 14 novembre, Asti: i racconti degli inviati de La Stampa. Venerdì 14 novembre il Ridotto del Teatro Alfieri ospiterà, alle 18, l’incontro “Io c’ero, il racconto degli inviati de La Stampa sulle catastrofi naturali: comunicare gli eventi e le emozioni”. Interverranno Paolo Colonnello, Enrico Martinet e Marco Neirotti. Paolo Colonnello ripercorrerà lo tsunami di dieci anni fa in Asia innescato dal violentissimo terremoto che colpì l’Oceano Indiano, al largo dell’isola di Sumatra. Il maremoto, che oltre all’Indonesia sbriciolò le coste di Sri Lanka, India, Thailandia, Birmania, Bangladesh, Maldive, fino alla Somalia e al Kenya, causò centinaia di migliaia di morti, passando alla storia come una delle più disastrose catastrofi naturali dell’era moderna. Marco Neirotti racconterà il terremoto dell’Aquila (2009) visto dalla parte degli sfollati: arrivato in Abruzzo due giorni dopo il sisma, che costò la vita a 309 persone, il giornalista condivise la vita nelle tendopoli, alternando i suoi reportage tra il grande campo de L’Aquila e quelli dei centri vicini, a partire da Onna, gravemente danneggiato. “Stare tra gli sfollati – ricorda Neirotti – è stata un’esperienza intensa e straordinaria A ogni nuova scossa, vedevo quelle schiere ammutolite uscire dalle tende e guardare se cadeva qualcosa di quel poco che era rimasto in piedi del loro paese. Una visione dolorosa che non si può dimenticare. A distanza di tempo sono tornato in quei luoghi per raccontare la storia di chi si accingeva a lasciare l’ultima tenda”. Grande esperto di montagna, Enrico Martinet, già responsabile della redazione di Aosta de La Stampa, commenterà le tragedie che quest’estate hanno insanguinato, a più riprese, il Monte Bianco (dalla valanghe alle cadute in cordata, ecc.) per poi allargare la lente d’ingrandimento ad altre realtà come il Nepal e l’Himalaya. In primo piano le riflessioni su fatalità e responsabilità umane negli incidenti in alta quota, effetti dei cambiamenti climatici in montagna. Moderato da Fulvio Lavina, caposervizio alla Stampa di Asti, l’incontro proporrà anche una testimonianza del fotografo Giulio Morra sull’alluvione del 1994. Organizzano Associazione culturale Comunica e Israt in collaborazione con il Comune (Assessorati all’Ambiente e alla Cultura), La Stampa, Banca d’Alba. Ingresso libero. 15 novembre, Rocchetta Tanaro: i ragazzi del 1994. Quell’anno, in cui il Tanaro cambiò volto a Rocchetta, nacquero in dieci: saranno loro, i ragazzi del 1994, oggi ventenni, i veri protagonisti della serata di sabato 15 novembre. A loro il Comune, che organizza l’appuntamento di “Un capogiro d’acqua” con Associazione culturale Comunica, Israt e Banca d’Alba, ha dato carta bianca: ciò che stanno preparando si saprà soltanto sabato sera. Dunque se all’incontro di Annone gli abitanti hanno portato gli oggetti alluvionati e a Cerro il Comune ha esibito un vecchio navet, per ribadire il forte legame con il fiume, a Rocchetta saranno protagonisti i giovani (non mancheranno i bambini della primaria e i ragazzini della scuola media). L’appuntamento è alla Fattoria Roceta, alle 21, per l’inaugurazione della mostra “I volti del 1994”, cinquanta fotografie provenienti dall’archivio de La Stampa di Asti con le immagini di Giulio Morra, Vittorio Ubertone, Massimo Pinca sulle genti di Rocchetta Tanaro, Cerro, Castello di Annone. Seguirà la serata di testimonianze alla presenza degli amministratori  comunali di oggi e di vent’anni fa. Ma soprattutto si aspetta di vedere che cosa faranno i ragazzi del ‘94. La mostra resterà aperta fino al 23 novembre.