Consiglio comunale aperto questa sera per discutere principalmente sulle nuove tariffe del trasporto pubblico locale e dei parcheggi. Oggi, martedì 12 giugno, dalle 20, prenderanno la parola studenti, ma anche sindacalisti, pensionati, autisti di bus e cittadini che in queste settimane, in vista dei rincari, hanno organizzato presidi, scritto interpellanze e indetto anche una petizione che è arrivata a contare circa 1300 firme.

Sulla questione è intervenuto anche Beppe Passarino, capogruppo in consiglio comunale di “Uniti si può”  che invita l’Amministrazione a recedere dalla decisione degli aumenti, in particolare: i biglietti dei bus e quelli delle mense scolastiche perché soggetti che più ne pagheranno le conseguenze, sono quelli delle fasce più deboli”.

“Nelle scorse settimane come Gruppo Consiliare abbiamo raccolto oltre 1300 firme presentate all’Amministrazione Comunale proprio con questo fine. Raccogliendole e ascoltando i pensieri di chi aveva sottoscritto la richiesta, mi sono reso conto che queste scelte, fatte in fase di approvazione di bilancio hanno provocato sentimenti non solo di rifiuto e disapprovazione, peraltro giustificabili, ma stati d’animo di frustrazione e impossibilità ad arrivare, per moltissimi casi a coprire tutte le spese che ogni famiglia è obbligata a sostenere, incluso l’aumento della Tari (nonostante l’utile incamerato dal comune da Gaia) – ha commentato Passarino -. Non riesco a cancellare il ricordo di molti di loro e delle loro richieste di operare tenendo conto di queste situazioni anche disperate ma che con dignità e rassegnazione sono costretti ad accettare e subire decisioni incoscienti di questi “drammi”, perché tali sono da considerare. In una città in cui si potrebbe vivere con serenità, reciproco rispetto e dove la solidarietà è insita nel cuore di tantissimi astigiani, è indispensabile che gli amministratori mettano al primo posto le fasce deboli e le azioni che contrastino la nuova povertà. Riteniamo, per il ruolo che ciascuno ricopre, si debba agire in modo costante e deciso. Non credo che tali istanze non siano giunte anche ai colleghi della maggioranza, poco giustificabile riuscire a spiegare come una parte dell’utile Asp e di Gaia, suddiviso con la parte privata, non possa essere utilizzato per coprire una parte delle entrate che oggi sono coperti dagli aumenti tariffari. Mi sento in dovere di non lasciare nessun tentativo precluso, anche con modalità e forme pubbliche di protesta, da ricordare che durante le sedute di Consiglio Comunale sono sempre rimasto in piedi per denunciare il nostro parere contrario, provocando, in quella fase, disagio o fastidio da parte della maggioranza, ma il gesto voleva e vorrà essere solo segno di testimonianza della possibilità di trovare soluzioni alternative. Con la speranza che, in nome di quella parte del popolo italiano che, inerme, si trova a subire decisioni che con rassegnazione deve accettare, possiamo NOI, LORO RAPPRESENTANTI, agire facendo avviare le procedure per cambiare tali scelte, perché sono certo, un’altra via è possibile”.