MASSIMO FIORIO“Il problema del rifacimento del ponte ferroviario sul Borbore non si esaurisce con la risposta del governo alla mia interrogazione: la questione va anzi ripresa da capo e portata a soluzione”. Lo ha ribadito il deputato Massimo Fiorio durante la visita, ad Asti, del sottosegretario all’Ambiente Silva Velo. Anche quest’ultima ha sottolineato l’esigenza di approfondire le cause che avrebbero finora impedito di mettere in sicurezza l’opera, mai adeguata dopo la piena del 1994: “Capisco l’interesse storico del ponte, ma non mi convince che si chiuda così la questione: soprattutto quando ci sono ragioni di emergenza. E’ necessario fare una verifica con i Ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture e Trasporti,  Beni Culturali”. Nella risposta del sottosegretario Umberto Del Basso De Caro (Infrastrutture e Trasporti) all’interrogazione di Fiorio, era stato segnalato che RFI fin dal 2006 aveva redatto un progetto di rifacimento del collegamento ferroviario mai attuato per la tutela posta dalla legge sullo stesso, considerato un bene storico. “Ma in altre città, come Alessandria – ha ricordato il deputato astigiano – i lavori sono stati fatti comunque e questo deve essere il nostro obiettivo per il ponte sul Borbore. Sulla necessità di approfondire la questione concorda anche il sottosegretario De Caro, che ha dato la disponibilità a fare presto un sopralluogo ad Asti per verificare di persona la situazione. Siamo nel ventennale dell’alluvione, facciamo in modo che l’anniversario porti a intraprendere azioni concrete per la sicurezza dei cittadini”. Significativo l’intervento di Pier Franco Ferraris, consulente della Saclà, pesantemente danneggiata dalle piene del Borbore nel 1948 e 1994. “Salvare vite umane è l’obiettivo che deve stare in cima alla scala delle priorità” ha detto, sottolineando come oggi il ponte costituisca un rischio per la tutela delle persone e del territorio. Accolta al Circolo Lungotanaro, l’on. Velo si è confrontata con il Comitato cittadini Tanaro e Borbore (che da qualche giorno ha avviato una petizione sul rifacimento del ponte) anche sul progetto della centrale idroelettrica: in primo piano – ha ricordato il presidente Luciano Montanella – le criticità, in caso di piena del fiume, del rigurgito in Borbore e dell’intercettazione degli scolmatori fognari. Velo ha valutato il problema in un contesto più generale: “Bisogna chiedersi se più centraline che insistono su una stessa asta fluviale possano rappresentare un pericolo”. Durante l’incontro si è parlato anche di indennizzi alle aziende alluvionate e del caso ex Acna. “Stiamo registrando progressi – ha segnalato il sottosegretario – nell’attuazione delle bonifiche del sito industriale”. Problematico, invece, il tema del risarcimento per danni ambientali ai Comuni: “Non soddisfa la soluzione – ha dichiarato Fiorio – assunta dalla Regione nella fase di passaggio tra le Amministrazioni Cota e Chiamparino: il territorio non è stato coinvolto nelle decisioni, si è preferito percorrere una strada autonoma con il Ministero. Niente di più sbagliato. Le comunità locali devono poter dire la loro: bisogna ripartire da qui”.