fai“Conoscere, conservare e valorizzare” le meraviglie del patrimonio artistico e naturale dell’Astigiano. E’ l’ambiziosa trimurti della nuova delegazione del Fai di Asti, presentata domenica scorsa nella gremita sala conferenze di Palazzo Mazzetti al cospetto delle massime autorità cittadine. I rappresentanti, guidati dall’ingegnere Piero Ghia, ricoprono ruoli chiave nella tutela della cultura nostrana a 360°. Tra questi Rita Barbieri Orecchia (Vice Capo Delegazione), Laura Becchio Bertone (Segreteria), Antonio Adinolfi, Roberta Bellesini Faletti (Comunicazione), Giovanni Currado, Donatella Gnetti (Tesoreria), Annalidia Goria, Alessandro Militerno, Gino Montalcini (Informatica), Marco Rosso, Alessandra Patrucco Paracchino, Antonella Tedeschini (Raccolta Fondi). “Finalmente ad Asti si torna a parlare di Ambiente – ha dichiarato Michele Maggiora, presidente della Fondazione CR Asti – troppo spesso non siamo in grado di valorizzare il territorio a dovere”. Maggiora, che con la Fondazione ha contribuito al recupero di Palazzo Mazzetti rendendolo un importante centro culturale, è pronto a scommettere sui risultati che una delegazione “così attiva e professionale” potrà raccogliere e preannuncia che anche il polo universitario Astiss (partecipato dalla Cassa di Risparmio di Asti) seguirà con grande attenzione le attività promosse. “Questa è la Asti vera, che si mette a disposizione per il bene di una comunità” è il lusinghiero commento del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, che vede nel FAI un valido alleato per attirare sempre più turisti nel nostro territorio (le cui presenze sono cresciute, stando ai dati Atl riferiti da Brignolo, del 10% nel 2014). Il Fai avrà sede nei nuovi locali della Biblioteca Astense “Giorgio Faletti”, a pochi passi da Palazzo Alfieri: la dimora del sommo drammaturgo astigiano, dopo anni di lavori di ristrutturazione, dovrebbe essere riaperta al pubblico a fine anno e si candida come futuro “Luogo del Cuore” del Fai. Le attenzioni rivolte alla delegazione provinciale del Fai hanno strappato più di un sorriso al presidente regionale della fondazione, Maria Cattaneo Leonetti, la quale ha spiegato come il nuovo corso si basi sui principi promossi da Fiona Reynolds, direttore del National Trust per la tutela dei beni artistici di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, che negli ultimi anni ha inanellato una lunga serie di successi (4 milioni di donatori e oltre 300 beni artisti e culturali tutelati): “Il modello Reynolds ha dato un nuovo impulso al Fai, che oggi conta circa 200 mila iscritti e possiede 52 beni in tutta Italia, coprendone l’83% dei fabbisogni”. Numeri che risuonano come incoraggianti risposte alle necessità del territorio ma si può fare di più: “Dobbiamo essere dalla parte dell’utenza, offrire maggior accoglienza – chiosa Cattaneo Leonetti –  e lavorare per migliorare la sinergia tra Fai ed enti amministrativi. Solo così potremo riappropriarci di beni artistici che, per mancanza di fondi, spesso sono abbandonati”. Guardando al nostro territorio, l’urbanista Giovanni Currado ha rilanciato l’idea di valorizzare il centro storico cittadino contando sul contributo dei volontari; l’obiettivo è l’inserimento del centro di Asti tra i beni tutelati dall’Unesco. Roberta Bellesini e Donatella Gnetti, rispettivamente presidente e direttore della Biblioteca Astense, puntano sulla presenza del Fai nei nuovi locali del Palazzo del Collegio per promuovere la Biblioteca come luogo d’incontro e promozione di eventi legati alla vita cittadina: “Non possiamo tradire il compito di trasmettere il nostro patrimonio alle generazioni future”, precisa la Gnetti. L’operatività del Fai è ovviamente legata ai fondi disponibili: “Abbiamo un territorio che mai nessuno potrà copiare – ha ricordato Loretta Bologna – facendo una donazione al Fai si contribuisce a mantenere intatta l’eredità culturale. Ci impegneremo per far conoscere il nostro patrimonio partendo dalle scuole, è importante che venga insegnata un’educazione al rispetto”. Un’importante momento per la vita della fondazione è già all’orizzonte: sabato 21 e domenica 22 marzo, 550 beni artistici in 240 città apriranno le porte in occasione della XXVIII edizione della Giornata Faidi Primavera (tutti i dettagli su: www.giornatefai.it/). La piena riuscita della manifestazione è legata alla presenza di volontari, un appello lanciato a “persone che hanno voglia di fare per far conoscere le bellezze del nostro Paese”. Fabio Ruffinengo