Non è bastata la sala consiliare della Provincia ad accogliere, ieri pomeriggio, tutti gli intervenuti alla presentazione del progetto di prevenzione Diana5 che vedrà lavorare insieme, nei prossimi cinque anni, Asl AT, LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), Istituto nazionale dei tumori di Milano.
Spina dorsale della ricerca, finanziata anche dalla Fondazione CRAT, il ruolo dell’alimentazione nella riduzione del rischio di recidive per le donne colpite da cancro al seno. L’interesse e l’importanza dell’argomento sono stati testimoniati dalla presenza di moltissime persone e dal sostegno di istituzioni (presenti in sala, tra gli altri, numerosi rappresentanti di Prefettura, Comune, Provincia, Fondazione CRAT), medici e personale sanitario, tutti insieme in modo piuttosto informale e certamente molto caloroso e partecipato.
Tante le pazienti (o ex pazienti) tra il pubblico: 74 di loro hanno già aderito allo studio, che prevede di mettere a confronto 50 donne, disposte a seguire un corretto stile di vita basato su una sana alimentazione e un’adeguata attività fisica, e altrettante invitate a cambiare le proprie abitudini quotidiane, ma senza partecipare agli incontri teorico-pratici del progetto.
Per formare i due gruppi, i promotori del progetto cercano 150 donne da selezionare tra le pazienti a cui negli ultimi cinque anni è stato diagnosticato un tumore al seno infiltrante e che non hanno avuto recidive: dovranno avere tra i 35 e i 70 anni.
Le prime 74 adesioni, ottenute tra le donne operate al seno dalla Ginecologia del Cardinal Massaia diretta da Maggiorino Barbero, coordinatore di Diana5, sono arrivate senza difficoltà.
Da adesso in poi si procederà contattando le pazienti dell’Oncologia e della Radioterapia guidate da Franco Testore e Maria Tessa.
Due incontri, con partecipazione libera, sono già stati fissati all’Agenzia di formazione professionale delle colline astigiane-Scuola Alberghiera per reclutare altre donne: l’11 febbraio si gusteranno, in una cena comune, i piatti di Giovanni Allegro, chef di Cascina Rosa di Milano (sede universitaria dedicata allo studio della corretta alimentazione) presente ieri in Provincia, mentre il 18 con gli specialisti di Dietetica e Nutrizione Clinica del Massaia si approfondiranno le raccomandazioni alimentari del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro.
Le stesse che ieri Franco Berrino, epidemiologo all’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ideatore e coordinatore nazionale di Diana5, ha illustrato al pubblico: consumare quotidianamente cereali integrali, legumi, verdure non amidacee, frutta; limitare cibi ipercalorici, carni rosse (non più di due volte a settimana), alcol, sale; evitare aumento di peso, bevande zuccherate, carni conservate.
“Con l’alimentazione – ha spiegato l’esperto – si può modificare il nostro ‘ambiente’ interno: l’obiettivo di Diana5 è verificare se le donne colpite da tumore al seno possono anche ridurre il rischio di riammalarsi”.  
Sotto la lente, in particolare, i soggetti affetti da sindrome metabolica: per chi manifesta tre o più componenti (eccessiva adiposità addominale, pressione alta, glicemia e trigliceridi alti, colesterolo HDL basso, ecc.) il rischio di ammalarsi di cancro mammario è più che doppio.
Ma un significativo segnale di speranza è venuto da Maggiorino Barbero, che ieri ha ricordato: “Ormai di tumore al seno, anche grazie alla prevenzione, guarisce la stragrande maggioranza delle pazienti”. Il reparto di Ginecologia nel 2010 si è occupato di 180 nuovi casi di neoplasie maligne, affrontati chirurgicamente, e un apporto determinante è venuto attraverso le cure assicurate dalle strutture di Radioterapia e Oncologia.
Decisivo l’apporto, per Diana5, della struttura di Dietetica e Nutrizione Clinica del Massaia guidata da Maria Luisa Amerio (saranno impegnate direttamente le dietiste Daniela Piccillo e Annalisa Alessiato, mentre la Ginecologia vedrà coinvolta anche Vicki Rabino, medico specializzando).
“Un supporto importante alla gestione del progetto – ha sottolineato Claudio Lanfranco, presidente della LILT – oltre che dall’Asl è venuto dalle realtà locali che si occupano di alimentazione: e questo è un altro segno importante del coinvolgimento verso i nostri progetti”. Aderiscono Coldiretti, Cooperativa della Rava e della Fava, Gasti-Gruppo acquisto solidale, Eubiotica San Paolo, CSV, oltre all’Agenzia di formazione professionale delle colline artigiane-Scuola Alberghiera, che impegnerà nella ricerca il cuoco Danilo Moiso e l’esperta di cucina naturale Cristina Piccarolo.
Intanto le donne che intendono aderire a Diana5 possono rivolgersi alla LILT telefonicamente (0141.595196, lunedì, mercoledì, venerdì 9-12,30; martedì e giovedì 15-19; 328.3884509) o via mail (progettodiana5@legatumoriasti.it). La referente astigiana è Cristina Gavazza.
Con quest’ultimo progetto l’Asl AT, rappresentata ieri in Provincia da Roberto Gerbi, direttore sanitario del Massaia, rafforza l’impegno nel campo della prevenzione dei tumori al seno. Il programma di screening Prevenzione Serena, voluto dall’Assessorato alla Sanità della Regione, ha visto nel 2010 una significativa partecipazione delle donne: si sono sottoposte alla mammografia in 10.125 (adesione 65,8% rispetto al numero delle utenti invitate) e al pap test in 11.348 (78%). ?
Nella foto: i rappresentanti dell’Asl e della LILT con Berrino (al centro) ieri in Provincia