A cinque anni dall’apertura della comunità “Il mago di oz”, si è tenuto al Centro San Secondo di Asti il convegno “ON-OFF: emotività in conflitto. Prendere in carico il paziente traumatizzato” organizzato dalla Cooperativa Mago di Oz di Acqui – nata nel 2001 da CrescereInsieme – e dall’associazione “Tiarè – servizi per la salute mentale” di Torino .

Il tema, particolarmente caldo in questo tempo storico ma purtroppo sempre attuale, è stato quello dell’abuso sui minori proprio a partire dall’esperienza della comunità educativa integrata “II Mago di OZ”, specializzata nella presa in carico di minori vittime di grave maltrattamento e abuso.

Daniela Turbiani, coordinatrice della struttura, spiega: “L’evento, lungi da essere una semplice cerimonia o anniversario, è stato da noi pensato allo scopo di condividere con le reti dei servizi territoriali, uno spazio di pensiero sulle modalità di trattamento clinico-educativo del minore traumatizzato in un contesto residenziale”. Per questo, “abbiamo pensato ad una mattinata di interventi molto articolata, in cui colleghi professionisti ai vari livelli ci hanno aiutato a declinare il tema della presa in carico e del modello clinico-educativo della comunità” aggiunge la dottoressa Serena Ivaldi – responsabile dei servizi, risorse umane e formazione della cooperativa.

Partendo dal binomio ON-OFF, la mattinata è stata un suggestivo alternarsi di luci accese – con i momenti di relazione e dibattito – e luci spente – con spezzoni di film sul tema dell’abuso, con video elaborati ad hoc degli operatori della comunità e con letture e drammatizzazioni. Una educatrice professionale presente in sala commenta: “questa modalità, di approfondimenti teorici ed esperienziali che si intervallano, è efficace, formativa e sostenibile anche per chi, come me, lavora da tanti anni nel settore”.

Quindi la pausa pranzo, in stile con il sentimento cooperativistico, organizzata a buffet dalla “No problem” di Asti che ha lo scopo di inserire al lavoro persone svantaggiate attraverso progetti individualizzati.

Il pomeriggio non è stato meno ricco della mattinata, strutturato in una tavola rotonda di dieci esperti del settore moderati dal presidente di Tiarè – Andrea Calvi – che ci spiega “volevamo far dialogare tra loro i vari “attori” della rete territoriale, sia in merito alle risorse, che alle criticità della gestione dei casi. Abbiamo già sperimentato questo modello: è estremamente produttivo perché è raro – fuori dalla gestione dei casi – che ci siano gli spazi, i tempi e i modi in cui provare ad integrare i diversi focus sul minore traumatizzato”. Il gremito pubblico (oltre 100 registrati) ha infatti reagito molto bene e – nonostante i tempi lunghi – ha a lungo dialogato con i relatori. La chiosa del convegno, dello psicoterapeuta Luca Ortolan, è un rilancio costruttivo e impegnativo “Dobbiamo dare una rappresentazione alta e buona dei luoghi della cura!”. In conclusione della giornata, ci si è diretti nella meravigliosa cornice dello spazio Kor per lo spettacolo “Non sono ancora capace a disegnare” della scuola di Teatro “Maigret & Magritte”, in collaborazione con “NPI Città della Salute e della Scienza di Torino”, verterà sulle difficoltà della relazione terapeutica multidisciplinare.

Giorgio Penna, attuale presidente della cooperativa acquese, commenta la giornata: “Ricco e arricchente per tutti. Mago di Oz è – e si impegna per essere – una risorsa per il bene comune, oltre che a proseguire il proprio servizio con il massimo della competenza e serietà”.