truffa finto medicoEleganza e funzionalità. L’Ordine dei Medici di Asti ha invitato gli associati, sabato scorso, nella propria sede di via Goito 12 per presentare la nuova sala conferenze, oggetto d’importanti lavori di ristrutturazione curati dall’architetto astigiano Federico Marocco. Lo spazio, come spiegato dal presidente dell’Ordine dei Medici Claudio Lucia e dal direttore sanitario dell’Asl di Asti Massimo Uberti, sarà utilizzato come centro nevralgico per i corsi di formazione riservati ai medici. La figura di riferimento per i corsi sarà il dottor Nicolò Roggero, prestante servizio nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Cardinal Massaia di Asti, che seguirà i giovani camici bianchi offrendo una proposta formativa in base alle loro esigenze professionali. S’infittisce quindi la sinergia tra Ordine e Asl per offrire agli assistiti un personale sempre più preparato a rispondere alle esigenze di cura, al passo con i progressi della ricerca medica. Lucia si è detto molto orgoglioso della vivacità in ambito culturale riservata dall’organismo professionale, di cui è presidente da inizio anno succedendo al cardiologo Mario Alfani. Un aspetto che travalica i confini sanitari come dimostrato dalla presenza di Valter Saracco, primario del reparto di Medicina B all’ospedale di Asti, nella compagnia teatrale “I Matt’attori” (www.mattattori.it), in cui figurano diverse figure professionali in campo sanitario e che sarà protagonista il 14 e 15 aprile al Teatro Alfieri nello spettacolo “Se devi dire una bugia dilla grossa” (biglietti esauriti, lo spettacolo sarà replicato il 13 maggio sempre all’Alfieri). UNA SALA TECNOLOGICAMENTE AVANZATA Ogni aspetto della nuova sala congressi è stato studiato per ottimizzare la fruibilità in diverse tipologie d’uso. L’architetto Marocco, sottolineando il prestigio dell’incarico, ha evidenziato gli aspetti tecnologici. Particolarmente interessante è il sistema audio/luci che permette di scegliere tra tre diversi scenari in base al tipo d’evento ospitato: conferenze: (i faretti incastonati nel soffitto producono un’intensa luce bianco seta ), proiezione (luce soffusa, più vivida a fondo sala) e ingresso (luci molto vigorose, poste all’entrata della sala). Per passare da uno scenario a quello successivo basta premere uno dei tre pulsanti a parete alloggiati in prossimità del tavolo per i relatori, in posizione opposta rispetto alla precedente configurazione. Le pareti, tre di color bianco e una grigio elefante, sono impreziosite dai dipinti di Paolo Viola. Sulla parete più scura è montata la tela del moderno video proiettore, dotato di porte usb per connettere pc portatili, chiavette e smartphone. LUCIA: OCCHI VIGILI SULLA RIFORMA SANITARIA A fine incontro il presidente Lucia ha voluto precisare che l’Ordine continua ad avere un occhio “sempre vigile” sugli effetti della riforma della rete ospedaliera, e ribadito la necessità che l’Ospedale di Asti non venga penalizzato a favore dei centri di Alessandria e Torino. La situazione resta tuttavia ancora incerta e il rafforzamento del legame tra Ordine ed Asl lancia un chiaro messaggio alla Regione: la sanità astigiana è un’eccellenza da salvaguardare e, se possibile, rafforzare. Lucia guarda all’annunciato sblocco del turn over ed auspica l’assunzione di 50 nuove figure in Ospedale. DESTINO INCERTO PER UBERTI Due settimane, o poco meno, e il mandato triennale del direttore sanitario Massimo Uberti giungerà al capolinea. Rinnovo? Difficile pronosticarlo, anche perché le intenzioni della Giunta regionale sembrerebbero quelle di applicare lo “spoils system”, facendo ruotare i direttori da un’azienda sanitaria a un’altra. Uberti lo sa e nel suo intervento trovano spazio tanti ringraziamenti e poche parole sul futuro. “Ho vissuto una bella esperienza ad Asti, sia a livello professionale che umano, ringrazio tutti coloro con cui ho avuto modo di collaborare. Credo molto in quello che è stato fatto ma sono certo vi sia ancora altrettanto da fare, il mondo sanitario sta vivendo una continua trasformazione”. In caso di riconferma, Uberti punterà su una maggiore integrazione tra il medico di famiglia e quello ospedaliero, contando sul supporto già garantito dall’Ordine dei Medici. Uberti, così come fatto in precedenza da Lucia, ha sottolineato inoltre l’esigenza dell’Hospice: “Asti è l’unica provincia piemontese che non dispone di questa struttura. Per il malato è molto importante non essere sradicato dal territorio d’appartenenza e spero che la proposta del direttore Galante vada a buon fine”. Galante, nei mesi scorsi, individuò nel costruendo presidio sanitario della Valle Belbo la possibile collocazione della struttura, attesa da oltre un decennio nel nostro territorio. Fabio Ruffinengo