Testore, Blini, Borgio, Risso) con  Loredana Dova e il sindaco Giovanni Borriero;Descritta dagli esperti che la studiano nel tempo o raccontata dagli scrittori nei loro romanzi: comunque acqua che, in questo fine settimana, ha richiamato un folto pubblico a Canelli e Costigliole.

I due incontri sono stati proposti nell’ambito della rassegna itinerante “Un capogiro d’acqua” che  proseguirà ad Asti venerdì 14 novembre (al Ridotto del Teatro Alfieri, alle 18, protagonisti gli inviati de La Stampa Paolo Colonnello, Enrico Martinet, Marco Neirotti) e a Rocchetta Tanaro il 15 (alle 21, alla Fattoria Roceta, con “I volti del 1994”, mostra fotografica e testimonianze).  La manifestazione è ideata da Associazione Comunica e Israt con la collaborazione di Comuni, associazioni del territorio, La Stampa e Banca d’Alba.

Ieri il Municipio di Costigliole ha proposto i consigli di lettura di quattro scrittori, invitati a suggerire titoli di libri con l’acqua di mezzo. Maurizio Blini ha portato con sé “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway, premio Nobel nel 1954. Un secolo prima Herman Melville scriveva “Moby Dick2”, illustrato da Fabrizio Borgio. Il terzo autore americano, Norman Maclean, e il suo romanzo “In mezzo scorre il mare” (1976) è stato consigliato da Fabrizio Borgio, mentre Gino Risso ha richiamato i libri di Mauro Corona che raccontano storie di uomini e donne nella valle del Vajont.

Un modo colloquiale e dotto di chiacchierare, con la regia di Loredana Dova, che ha coinvolto il pubblico: c’è stato chi ha suggerito altri titoli da leggere (l’assessore Filippo Romagnolo ha puntato su alcuni volumi che si possono trovare alla Biblioteca Comunale) e chi ha regalato i propri ricordi sull’alluvione del Tanaro, vent’anni fa. Comunque sia “storie che portano emozione”, per dirla con le parole del sindaco Giovanni Borriero.

Molto partecipato (in parecchi hanno dovuto accontentarsi di stare in piedi) il secondo evento canellese inserito in “Capogiro d’acqua” e proposto, venerdì sera, dall’Associazione Valle Belbo Pulita con Memoria Viva e Nuovo Cinema Canelli sotto il patrocinio del Comune.

Nella Sala Conferenze della Cassa di Risparmio di Asti si è parlato di “Valle Belbo a vent’anni dall’alluvione: rivivere il torrente per riqualificare il paesaggio” con l’obiettivo di guardare al futuro, a come trasformare il corso d’acqua (e i fiumi in genere) da pericolo percepito in opportunità di bellezza e, perché no, di turismo.

Dopo l’introduzione di Claudio Riccabone, vice presidente di Valle Belbo Pulita, Stefano Fenoglio, docente di Ecologia dell’Università del Piemonte Orientale, ha raccontato in maniera semplice ma efficace i vari aspetti della vita di un fiume, dal significato che hanno i meandri al ruolo della vegetazione ripariale, calati nell’attuale contesto caratterizzato dal “global warming” e dall’estremizzazione dei fenomeni climatici. Con passione autentica, Fenoglio ha evidenziato come solo attraverso processi di rinaturalizzazione, che garantiscano un maggior rispetto delle dinamiche fluviali naturali, è possibile contribuire alla minimizzazione del rischio connesso ai fenomeni alluvionali, recuperando altresì un rapporto con il corso d’acqua.

 

A seguire, Paolo Rizzola ha presentato il video “A due passi dalla città” di cui è autore: dieci minuti di splendide immagini, che portano la sua firma e anche quella di Renato Olivieri, sulla fauna che popola la cassa d’espansione del Belbo appena a monte dell’abitato di Canelli. Il lavoro ha riscosso applausi convinti.

Ha chiuso la parte più strettamente tecnica Marco Devecchi, presidente degli agronomi e dell’Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano, con un’ampia carrellata sui valori fondamentali che caratterizzano il paesaggio fluviale in generale e, più in dettaglio, quello dei corsi d’acqua “nostrani”: il Tanaro, il Borbore e, naturalmente, il Belbo. Sottolineando il ruolo e la valenza ecologica del reticolato idrografico, l’esperto ha evidenziato, ancora una volta, l’importanza del mantenere biodiversità, evitando l’omogeneizzazione dei sistemi vegetali. Utili i suggerimenti finali per progettare e realizzare efficaci sistemi di gestione e manutenzione della vegetazione ripariale, elemento fondamentale e caratterizzante dell’ambiente fiume, così come lo spunto per la creazione di un atlante del Belbo, che raccolga tutte le immagini disponibili sul suo corso (anche on line) per creare una maggiore consapevolezza.

La serata è proseguita con gli interventi del pubblico e l’inaugurazione della mostra fotografica di Paolo Rizzola. L’esposizione sarà aperta martedì 11 novembre, dalle 18 nel Salone della Cassa di Risparmio di Asti, in occasione dell’evento commemorativo dell’alluvione organizzato dal Lions Club Nizza-Canelli.