130 anni: oltre un secolo di storia. Sono tanti gli anni di vita dell’azienda “Giulio Cocchi”, nata in città nel 1891 grazie al genio creativo e visionario di un giovanissimo pasticcere di origini toscane.

Oggi ormai il nome di Cocchi (e con il suo quello di Asti) sono celebri in tutto il mondo grazie alla produzione di vini aromatizzati – in particolare il Vermouth, il Barolo Chinato, l’Americano – e agli spumanti. Ma già all’inizio del secolo scorso, Cocchi aveva stabilito diverse “filiali di degustazione” in tutta Italia e un solido tessuto di scambi con l’estero, dalle Americhe all’Africa Coloniale e all’Australia.

Dal 1978 la proprietà è passata alla famiglia Bava, viticoltori a Cocconato con proprietà in Monferrato e Langa: proprio i Bava hanno dato nuova vita e lustro alla produzione Cocchi.

In questo 130esimo anniversario della fondazione dell’azienda “made in Asti”, è  in atto un lavoro di ricerca e valorizzazione della storia della cantina e dei suoi legami con la città di Asti: si indaga l’uomo Giulio Cocchi, l’ideatore di ricette ancora oggi in uso nell’azienda che porta il suo nome, i vini spumanti e i vermouth, la stessa cantina, tra le ultime a continuare la produzione in centro città prima nello stabilimento di piazza I Maggio poi in quello di via Malta.

Per approfondire e riscoprire il rapporto della Cocchi con la città di Asti, si fa appello agli Astigiani: si vorrebbero raccogliere aneddoti e memorie legate alla cantina e ai suoi prodotti, ma anche vecchi prodotti, gadget storici, fotografie e documentiche possano rappresentare contributi interessanti per questa ricerca, con l’obiettivo di fotografarli e metterli agli atti in vista della creazione di una monografia.

Chi fosse in possesso di materiali o volesse condividere una memoria è pregato di mettersi in contatto con l’azienda per collaborare alla ricostruzione di questa grande storia astigiana: scrivere a cocchi@cocchi.com lasciando i propri contatti.