Ricca di novità, più complessa, più selettiva e più impegnativa, con opportunità che occorre saper cogliere. Questa, la fotografia della nuova Politica Agricola Comune, ovvero, della PAC 2023-27, illustrata al Mercato Contadino di Campagna Amica Asti, giovedì scorso, in occasione del tour che sta toccando tutte le regioni italiane.

Per entrare nel dettaglio di “opportunità e strumenti per lo sviluppo e la sostenibilità” si è tenuto uno specifico workshop CAP-Ability Tour 2023 con l’intervento, tra gli altri, del vice direttore e responsabile dello sviluppo rurale di Coldiretti Piemonte Enrico Rinaldi,.

  Il nuovo piano strategico nazionale, approvato il 2 dicembre scorso, è caratterizzato da quattro componenti identitarie: strategia/programmazione unitaria (di cui al I e II Pilastro), un nuovo modello di attuazione (con verifiche dei risultati di performance), architettura verde con rafforzamento degli obiettivi ambientali (regimi ecologici, interventi agro-climatico-ambientali) e condizionalità sociale con norme relative alle condizioni di lavoro e di impegno dei lavoratori, inclusa la salute e la sicurezza sul lavoro.

Queste, le linee strategiche individuate dalla Regione Piemonte in un’ottica di sostenibilità ambientale, economica e sociale: sostegno alle imprese agricole/forestali, stimolo al ricambio generazionale e alla diversificazione, sostegno alle aziende che operano nelle zone svantaggiate, promozione della sostenibilità ambientale dei processi produttivi attraverso l’adozione di sistemi di produzione integrata e biologica, nonché l’assunzione di impegni agro-climatico-ambientale specifici, promozione della diffusione di conoscenze e innovazione ed elevazione della qualità della vita nelle aree rurali.

Per la sua realizzazione, la dotazione finanziaria in capo alla Regione Piemonte è di euro 756.397.932,00 così suddivisa: 257.335.000 (21 interventi attivabili) destinati agli impegni climatico-ambientali; 43.200.000 (1 intervento attivabile) su svantaggi naturali o altri svantaggi specifici di area; 6.000.000 per aree svantaggiate; 268.200.000 (12 interventi) per investimenti; 43.000.000 per insediamento giovani; 92.100.000 per cooperazione (7 interventi, produzioni di qualità + leader) e 21.400.000 (6 interventi) per scambio di conoscenze e informazione.

Inclusi nei 21 interventi di cui agli impegni climatico-ambientale, si ritrovano: 58,5 milioni per la produzione integrata, 4 milioni per l’inerbimento delle colture arboree (su due bandi), 10 milioni per il Cover Crops (semina annuale di colture di copertura; su due bandi), 25 milioni per la gestione dei pascoli permanenti (su 2 bandi), 19,5 milioni per allevatori custodi dell’agri-bio-diversità (2 bandi), 2.25 milioni per impegni specifici di convivenza con la fauna selvatica, 8 milioni per l’apicoltura, 2 milioni per le pratiche di agricoltura di precisione (azione fertilizzazioni, trattamenti fitosanitari e irrigazioni di arboree, erbacee e ortive), 53,45 milioni (3+3 bandi) per l’agricoltura biologica, di cui 12milioni per la conversione e 41,45 milioni per il mantenimento, 7milioni per il benessere animale.

Rispetto alla dotazione su “Investimenti”, questa l’articolazione/destinazione: 77milioni con contributo del 40%+10% per giovani agricoltori, per: produzioni di bio-energia destinata all’autoconsumo, trasformazione/commercializzazione dei prodotti aziendali, investimenti irrigui (nuovi impianti, miglioramento degli esistenti, creazione di bacini di stoccaggio e realizzazione di nuovi pozzi); 5,5 milioni di euro con contributo del 65% per miglioramento, rinnovo e ripristino di impianti irrigui esistenti, creazione, ampliamento, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di bacini di stoccaggio/conservazione di acque stagionali; 7 milioni stanziati e 40% di contributo (entro il limite massimo di 100mila euro per impresa) su investimenti materiali e interventi di manutenzione per adeguare la fornitura di acqua e mangimi, per la cura degli animali e per il miglioramento delle condizioni abitative nonché per offrire accesso all’esterno ai capi allevati.

Sono, invece, 43 i milioni destinati all’insediamento di giovani agricoltori tra i 18 e i 41 anni con contributi a fondo perduto di euro 45mila.  

Infine, con intervento su base nazionale, sono 4 le misure di intervento sulla gestione del rischio: 1,5 miliardi di euro per assicurazioni agevolate, 60 milioni di euro di fondo per mutualità danni e 60 milioni di euro per fondi di mutualità reddito con l’aggiunta novità del Fondo AgriCat riferito agli eventi catastrofali (gelo o brina, siccità e alluvione). Le tipologie di colture interessate sono: permanenti, orticole e vivai, seminativi e altre colture inclusi agrumi e olive: per tutti, soglia del danno 20% con franchigia variabile tra il 20 e il 30% e limite di indennizzo tra il 35 e il 40%.

“Si è trattato di un incontro di largo interesse, con presenze prevalentemente di giovani che, ricordiamo, rappresentano l’11,80% delle imprese agricole (vitivinicole, frutticole e zootecniche) coltivando circa il 15% della superficie agricola utilizzata a livello regionale” ha apprezzato il Presidente Coldiretti Asti Marco Reggio.

“Inoltre” ha precisato il Direttore Coldiretti Asti Diego Furia, “le aziende condotte da giovani mostrano maggiore propensione ad aderire alle misure dello Sviluppo Rurale, ovvero, ad investire e a innovare. L’auspicio è che vengano superati i punti di debolezza quali sono: la difficoltà di accesso alla terra a causa dei prezzi di mercato (il Piemonte è tra le regioni con la maggior percentuale di terreni in affitto), i costi elevati di installazione con scarsi livelli di redditività iniziale, nonché, ultima ma non ultima, la difficoltà nell’accesso al credito”.