È un Dylan Dog anomalo, irriconoscibile. Freddo e lucido, si aggira tra le strade di Londra per risvegliare il lato contrario delle persone. Sulle sue tracce, però, c’è il vero Dylan Dog.
Sergio Ponchione rinnova così la collaborazione con lo sceneggiatore Alessando Bilotta in “L’opposto e il contrario”, la storia pubblicata questo mese sul numero 2 di Dylan Dog Old Boy seconda serie, che verrà presentata alle 16 di oggi, 14 giugno, a FuoriLuogo.
Chi è questo Dylan alternativo?
“È il suo contrario non solo a livello di look ma ha un atteggiamento più logico e deduttivo, quasi alla Sherlock Holmes, diverso da quello del quinto sesto e mezzo di Dylan. Ed è capace di tirare fuori il contrario delle persone, secondo lui la loro vera natura: troverà un prete che diventa criminale, una banda di teppisti che diventano buoni e così via. È una storia a incastri in cui vediamo prima cosa combina il Dylan contrario, poi il vero Dylan, saltando continuamente da una parte all’altra”.
Una storia particolare come la sua programmazione.
“Inizialmente doveva essere pubblicata in due parti sulla vecchia versione del Dylan Dog Old Boy, poi c’è stata la ristrutturazione della collana: la prima parte esce adesso, la seconda la sto disegnando. Anche se alcuni aspetti rimangono in sospeso, questa prima parte è comprensibile autonomamente”.
Pur rappresentando la cattiveria umana, la storia è attraversata da una forte componente ironica.
“Sì, abbiamo personaggi come Christopher il cannibale o Frank lo squartatore. È una commedia degli equivoci: entrambi i Dylan cercano una valigetta che passa di mano in mano, ma in realtà esistono diverse valigette contenenti cose diverse da quelle che ci si aspetta. Una trama abbastanza intricata, insomma, come capita spesso quando lavoro con Bilotta”.
L’intervista completa sul numero della gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 13 giugno 2025
Alberto Gallo