Venerdì 22 marzo alle 21 al Teatro Alfieri arriva la comicità di Debora Villa con “Donne che corrono dietro ai lupi”. Lo spettacolo, dal quale l’attrice ha tratto anche un libro con lo stesso titolo, è un viaggio, un vagabondare tra storia antica e recente, tra favole e cronache, tra cinema e canzoni per provare a capire qual è la situazione della donna ai giorni nostri. Debora, nota al grande pubblico per la sitcom “Camera Cafè”, per le sue incursioni a trasmissioni televisive di successo come “Le Iene” e “Glob”, oltre che per gli sketch con Alessia Marcuzzi in “Così fan tutte”, partirà dalle favole per raccontarci, accompagnata da Rafael Didoni, un universo femminile inquieto, di donne che inseguono i “lupi” facendoli scappare e di quelle che invece vengono mangiate. Lo spettacolo, fuori abbonamento, fa parte della rassegna “Ridi Asti”, organizzata in collaborazione con Eventiduemila. Presentando alla cassa del teatro la speciale cartolina-sconto distribuita in questi giorni in città, si potrà ritirare un biglietto al prezzo ridotto di 15 euro (12 euro loggione) inclusi diritti di prevendita. Sono previste ulteriori agevolazioni per i possessori della Ridi Card. Per maggiori informazioni: 0141/399057 Il giorno stesso alle 18.30 Debora Villa sarà ospite alla Casa del Teatro di Asti (via Goltieri, di fronte alla Biblioteca Astense) per un incontro a ingresso libero. Da dove è nata l’idea del libro e dello spettacolo? “Prima è nato lo spettacolo poi il libro. L’idea è sempre la stessa:  parto dall’esigenza di esprimere il mio pensiero su argomenti di genere. Rispettando sempre la comicità che è la forma artistica che più mi appartiene”. Quando hai deciso di fare l’attrice? “Non lo so, da sempre credo. Mi ricordo che già da bambina organizzavo con le mie amiche recite nel cortile di mia nonna. Obbligavamo i nostri genitori, zii e parenti vari a vedere rappresentate le canzoni e le storielle che loro ci raccontavano. I nostri nonne e nonni avevano fatto la guerra, immaginate le canzoni e le storie che ci raccontavano? Dire che fossero tristi  è dire poco. Ovviamente alternavamo con barzellette al fulmicotone sul fantasma formaggino e Pierino… Spettacoli esplosivi! Poveri parenti”. Quale tra le tue numerose esperienze professionali è stata per te più importante? “Sicuramente lavorare con Paolo Rossi, il più grande attore italiano. Lui è capace di commuovere e farti ridere contemporaneamente. Lo considero il mio maestro. A lui ho “rubato” tantissimo. Grazie Paolo”. L’intervista integrale sarà pubblicata sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola venerdì 22 marzo. Alexander Macinante