Sono state consegnate le borse di studio volute dal Progetto Culturale della Diocesi in collaborazione con il Consorzio Asti Studi Superiori.

Quest’anno il bando giunto alla sua XII edizione era intitolato a Roberto Genta.

Ad aggiudicarsi le borse di studio del valore di 500 euro ciascuna per l’area tematica “Ambiente e Cultura” sono stati i progetti di tesi di Irene Boccia, con la tesi “Analisi del rischio idrogeologico nella zona di Asti sud”

con la seguente motivazione: La sintesi del progetto и stata particolarmente apprezzata per l’originalità dell’argomento, la chiarezza dell’esposizione e la coerenza con gli scopi del bando. Il progetto è ben articolato, indica con precisione il metodo di ricerca, gli obiettivi e la “generatività” dello studio in corso, che rivela la particolare sensibilità legata alla esperienza personale e Irene Trione con la tesi “La Fondazione Museo Eugenio Guglielminetti di Asti: La figura di Eugenio Guglielminetti, la collezione, la conservazione dei materiali e la loro valorizzazione all’interno del patrimonio astigiano”, con la seguente motivazione: La sintesi del progetto di tesi propone un argomento interessante e indica con sufficiente chiarezza il motivo della scelta e le modalità della ricerca in corso, che necessita di ulteriori approfondimenti e di una revisione espositiva per meglio chiarire la realizzazione del progetto. 

Per l’area tematica Economia e Territorio – Il capitale umano come risorsa la borsa di studio è andata a Eleonora Bortot, con la tesi “Le donne: capitale umano sottovalutato. Dalle teorie internazionali al territorio astigiano”, con la seguente motivazione: La sintesi del progetto presenta un argomento interessante, relativo alla problematica irrisolta dell’uguaglianza di genere. Espone la modalità di ricerca e gli obiettivi dell’indagine, svolta con questionari somministrati a un campione di 1.000 donne astigiane. I risultati hanno suscitato l’interesse di amministratori locali e reso possibile l’incontro con una imprenditrice astigiana, per conoscerne la storia.

Per quanto riguarda l’area tematica Scienza e tecnologia in ottica 4.0 è stato premiato Lorenzo Fiori Damasio con la tesi “Il Design dell’interazione all’interno degli spazi urbani. Un approfondimento sulla realtà di Asti”

con la seguente motivazione: La sintesi del progetto è stata apprezzata per l’originalità del contenuto e la coerenza con gli scopi del bando. Individua la possibilità di futura realizzazione di innovazioni tecnologiche nell’ambito dell’interazione uomo-macchina, nello sviluppo delle Smart Cities, applicabile anche alla realtà astigiana, con l’utilizzo eventuale dei fondi per il “Next Generation UE”, per ammodernare la Pubblica Amministrazione, e attuare una campagna di alfabetizzazione digitale che renda disponibile a tutti le nuove tecnologie.

La borsa di studio riguardante l’area tematica Servizi alla Persona – Fasce deboli e povertà è  stata assegnata a Matteo Oddone con la tesi “La riabilitazione respiratoria e le nuove tecnologie per migliorare la qualitа di vita nei bambini affetti da Distrofia muscolare di Duchenne (DMD)” con la seguente motivazione: La sintesi del progetto di tesi и stata molto apprezzata per l’originalità della proposta di una nuova tecnica riabilitativa; espone chiaramente i motivi della scelta, il metodo che sarà utilizzato, gli obiettivi per migliorare la qualità della vita del paziente con il quale porterà a termine, nei prossimi mesi, la sperimentazione in atto. Corrisponde pienamente agli scopi del bando.

Una sesta borsa di studio, intitolata a Roberto Genta, è stata assegnata a Fabrizio Aimar per la tesi “Resilienza sociale e i Paesaggi Culturali Unesco. Il rapporto tra la resilienza sociale e l’identità del paesaggio in risposta alla variazione antropica dei sistemi, con la seguente motivazione: La sintesi del progetto è stata particolarmente apprezzata per l’originalitа dei contenuti la chiarezza dell’esposizione e il particolareggiato modus operandi. Inoltre, in coerenza con gli scopi del bando, sono indicati con precisione gli obiettivi e la “generatività” del progetto, che potrà realizzarsi con azioni concrete a vantaggio del territorio.