Martedì 8 marzo alle 21 al Centro Pandurera di Cento (FE) Chiara Buratti torna in scena con “Quattro donne”, spettacolo del quale firma anche il testo, in collaborazione con Giannino Balbis. Con lei sul palco Tommaso Rotella, che ne è anche regista, mentre Antonio Gatti si occuperà delle sonorizzazioni dal vivo.

Le protagoniste sono quattro figure femminili, molto diverse da loro, ma unite da una sensibilità fuori dal comune. Quattro donne che non ci sono più, ma che sono invitate da un improbabile angelo-messaggero a raccontare la propria storia di vita davanti a un pubblico che potrà dare a una sola di loro la possibilità di tornare sulla terra: Pannonica de Koenigswarter, mecenate del jazz senza la quale Thelonius Monk non avrebbe mai cambiato faccia alla musica; Maryam Mirzakhani, matematica iraniana che, dando semplicità agli spazi complessi, è diventata a 37 anni la prima donna a vincere la Medaglia Fields, che è il Nobel per i matematici; Suzanne Lenglen, straordinaria tennista francese, soprannominata La Divine, perché dettava legge sul campo, nella moda e nel costume, però fragile e incerta nel suo vivere. Poi irrompe sulla scena la quarta donna, una stramba portiera di uno strambo motel, puntino sfuocato nel nulla, che non ha ancora realizzato qualcosa di memorabile nella vita, ma che è sicura di poterlo fare un giorno e chiede che le venga data una possibilità.

“Sono diversissime eppure simili in alcuni aspetti – spiega l’attrice – sono forti e vulnerabili, hanno fatto la storia ma al tempo stesso sono in parte irrisolte, hanno vissuto ma non quanto avrebbero voluto, sono state felici ma hanno conosciuto la paura. Riempiono la scena anche senza di me, potrei sedermi anche io tra il pubblico e sentirle parlare… La chiave di volta di questo spettacolo è che sarà proprio il pubblico, attraverso una votazione finale, a decidere quale donna far tornare sulla terra, dovendo scegliere tra quella che ha prediletto la cultura, la scienza, lo sport o quella che ha avuto una vita semplice, senza scossoni, ma che promette che utilizzerà al meglio il proprio tempo e realizzerà qualcosa di grandioso, anche fosse semplicemente mettere in piedi una bella famiglia. Quattro donne, come dicevo, così diverse eppure così uguali: ecco perché, sembra quasi che a un certo punto, sommando le loro caratteristiche, emerga una quinta figura femminile: una donna universale, forte e fragile, unica e non replicabile”.

Chiara Buratti non si limita a raccontare queste donne: diventa ognuna di loro, assistita dallo stralunato angelo Tommaso Rotella. Ogni performance viene arricchita dalle sonorizzazioni dal vivo di Antonio Gatti, che proporrà, di volta in volta, in tempo reale, elaborazioni di voce e musica e plasmerà nuovi DNA sonori per rendere unico e non replicabile ogni spettacolo. 

Ma non solo: “Quattro donne” diventa anche un progetto sinestetico, grazie alla collaborazione con Hilde Soliani, artista del gusto e dell’olfatto. Sicura, visionaria, romantica, nata e cresciuta in una famiglia borghese di Parma, abituata sin da piccola a frequentare ambienti di cultura, a mangiar bene, eredita dalla nonna sua capacità olfattiva di catturare fragranze e di farle vivere in profumi che sono per lei la massima espressione di libertà. Personalità eclettica, fuori dal comune, è riuscita a conquistare e collaborare con chef internazionali, docenti universitari, registi, attori teatrali. Il ruolo dei suoi profumi all’interno dello spettacolo (e non solo) sarà tutto sa scoprire.

Costumi Alessandra Maregatti, copricapi realizzati da Doria1905, regia e luci Tommaso Rotella, produzione Orlantibor. Con la collaborazione di Banca di Asti.

Per informazioni e prenotazioni: https://www.fondazioneteatroborgatti.it/