Jim-Morrison1Considerato l’alto gradimento del pubblico che in queste settimane ha affolato la mostra  IMAGINE, gli spazi espositivi del Fondo Giov-Anna Piras  di via Brofferio, resteranno aperti fino al 21 settembre 2014. Nelle parole del curatore Flavio Piras si riassume il contenuto del progetto “imagine”, da Imagine di John Lennon, che ha come fine principale quello di far conoscere gli autori di molti scatti fotografici passati alla storia. “Pochi sanno che la famosissima immagine di Jim Morrison a petto nudo appartiene a Joel Brodski, quella che vede Miles Davis abbandonarsi a bordo ring è stata scattata da Jim Marshall, o che la sorridente Janis Joplin è stata ritratta da Richard Avedon. In “imagine” si possono ammirare grandi e famosi fotografi immortalare, in modo superlativo, le icone della musica, ma anche fotografi meno noti che hanno seguito da vicino per tutta la vita le vicissitudini delle icone, dei protagonisti della musica mondiale e ci hanno regalato immagini indimenticabili. È compito di questa mostra tributare la giusta fama a questi autori, unendoli alle loro opere. Molti musicisti sono stati colti in momenti insoliti, bizzarri e intimi, come l’istantanea scattata da Dennis Stock che ha ritratto Louis Armstrong in mutande, rilassato nel suo camerino, prima di un concerto. Vorrei mettere a fuoco un’altra fotografia: “a great day in Harlem” di Art Kane che è riuscito, come in una foto scolastica, a radunare 55 uomini e 3 donne, cioè i piu grandi nomi della musica jazz dell’epoca. Fu un evento straordinario. È affrontato anche il tema sociale, rappresentato ad esempio dallo scatto che immortala i due più grandi concerti della storia: Woodstock e Altamont, che hanno segnato indissolubilmente la storia della musica e della società. Di particolare rilevanza sono le foto documento di Bill Owens ad Altamont che testimoniano un evento passato alla storia come uno dei concerti piu violenti e drammatici. Queste immagini sono le sole rimaste di quel terribile giorno, perchè le forze dell’ordine sequestrarono tutto ciò che era stato riprodotto in video e in foto. Sono pieni di fascino anche gli scatti che Astrid Kirchherr realizzò nei primi anni ’60, agli ancora sconosciuti Beatles ad Amburgo, oppure quelli che Bruce Davidson fece al giovane maestro d’orchestra Leonard Bernstein. Mi piace anche ricordare Joe Alper alle prese con un giovanissimo e sconosciuto Bob Dylan e Cesare Monti a cui dobbiamo un meraviglioso lavoro sulla musica italiana, da Lucio Battisti al Banco del Mutuo Soccorso, da Eugenio Finardi a Ivan Graziani. Con grande piacere cito e ringrazio Guido Harari che con la sua galleria Wall of Sound ha collaborato a questo progetto e mi ha consegnato alcune immagini del suo lavoro, che reputo eccezionali: da Lou Reed a Tom Waits, da Bob Marley al nostro Paolo Conte, ripreso in un momento molto intenso. Il catalogo di questa mostra non contiene testi critici, l’immagine è sovrana, perchè niente vi è più da aggiungere a queste fotografie. Ora sta ad ognuno di noi ricordare ciò che queste hanno rappresentato e nell’intimo ci proiettano in un tempo passato”. Artisti in mostra: Alfred Wertheimer, Allen Ginsberg, Amalie R. Rothschild, Andy Earl, Annie Leibovitz, Art Kane, Astrid Kirchherr, Baron Wolman, Bert Stern, Bill Owens, Bruce Davidson, Burk Uzzle, Cesare Monti, David Hurn, David La Chapelle, Dennis Stock, Flavio Piras, Gered Mankowitz, Guido Harari, Henry Diltz, Howard Bartrop, Ian Wright, Irving Penn, Jim Marshall, Joe Alper, Joel Brodsky, Luca Greguoli, Masayoshi Sukita, Michael Ochs, Nat Finkelstein, Neal Preston, Paul Natkin, Richard Avedon, Sharon Farmer, Tito Sozzini, Vic Singh.