Sono passati già tre anni dalla scomparsa prematura della giornalista e scrittrice astigiana Laura Bosia. In suo onore, il Soroptimist le ha dedicato un premio letterario, giunto alla seconda edizione, quest’anno su scala nazionale. Sabato 21, alla Cascina del racconto avrà luogo la premiazione delle tre finaliste del concorso. Abbiamo parlato di questo premio con Daniela Timon, presidente del Soroptimist Asti. Il premio è dedicato a Laura Bosia; ci parli dei suoi romanzi. “I suoi libri hanno una scrittura molto ricca, molto densa, mai banale, che personalmente mi ha molto affascinata. Si tratta di storie di donne atipiche, figure femminili forti, che attraversano i loro travagli di vita con intelligenza e dolcezza”. Dunque un tema, quello femminile, che si inscrive bene nell’ambito del Soroptimist. “Sì, infatti quando mi hanno chiesto di prendere in mano questo premio letterario ho accolto con grande entusiasmo l’invito perché le finalità del nostro club sono proprio rivolte, appunto, a valorizzare la figura femminile, dal punto di vista professionale, ma anche sociale e umano. Quindi, poter offrire un premio a delle scrittrici su un tema femminile, l’ho trovato perfettamente in linea coi nostri obiettivi. Il titolo del tema che abbiamo proposto è infatti ‘Ci vuole talento a esser donna’, ed è una frase tratta proprio da un libro di Laura Bosia”. L’edizione di quest’anno è stata su scala nazionale. Com’è stata la partecipazione? “Abbiamo avuto una risposta enorme, abbiamo ricevuto oltre duecento racconti da tutta l’Italia scritti da donne tra i diciotto e i settant’anni circa. Da questi duecento testi le giurie ne hanno selezionati venti, da cui sono state a loro volta scelte le tre finaliste. Ad ogni modo, questa trasversalità, geografica e anagrafica, dimostra quanto il nostro tema sia sentito tra le donne”. Che genere di racconti vi sono arrivati? “Ci tengo a sottolineare che questo lavoro di selezione dei testi è stato un compito veramente gratificante e arricchente perché quelli che abbiamo letto sono racconti molto belli, molto vari, qualitativamente molto elevati; è stato interessante vedere come è stato declinato il tema guida del premio. Le scrittrici hanno spaziato dall’ambito lavorativo (e si percepisce molto la crisi economica) a quello familiare (è molto forte la presenza delle nonne, che spesso, magari col loro esempio, aiutano i nipoti)”. Francesco Carriero