L’ambizioso progetto di far incontrare i grandi autori classici del passato con gli scrittori del presente è stato realizzato dalla piccola, ma attiva più che mai, casa editrice astigiana, Letteratura Alternativa.

Pablo T, ideatore dell’opera, nonché co-fondatore con Romina Tondo di Letteratura Alternativa, ci parla del “Collettivo Incidente Contemporaneo” formato da 10 autori italiani, di cui sette astigiani tutti facenti parte della scuderia di casa che, con grande entusiasmo, ha dato vita a “Effetto Fata Morgana”.

Come è nata quest’idea dei classici?

“Si tratta di un progetto che ci tamburellava nella testa da moltissimo tempo ma che non aveva mai trovato la luce per i motivi più svariati, non ultimo quello dell’egocentrismo e della ritrosia di alcuni scrittori nel confronto con altri. L’idea, peraltro, non aveva nulla a che vedere con una “competizione” tra scrittori, avvicinandosi di contro a un’empatica partecipazione di più menti a un progetto comune, tanto ambizioso quanto coraggioso: quello di avvicinare i lettori ai testi Classici attraverso rivisitazioni partorite da autori contemporanei. Li abbiamo scovati all’interno della scuderia di Letteratura Alternativa Edizioni, ottenendo una risposta entusiastica, che avrebbe dato la spinta alla creazione di quello che sarebbe stato di lì a poco battezzato come “Collettivo Incidente Contemporaneo””.

Come sono stati scelti gli autori “classici”?

“Abbiamo lasciato carta bianca agli autori del Collettivo, senza fornire loro indicazione alcuna: l’obiettivo (non dichiarato) era quello che ogni singolo partecipante mettesse in relazione il proprio “Io” con uno scrittore Classico, un immortale della Letteratura che rappresentasse null’altro che il “punto di riferimento” letterario di ciascuno. Si passa da Kafka a Cechov, da Goethe a Orwell, da Marquez a Wells per quanto riguarda gli stranieri; e si finisce con i classici italiani come Pirandello, Verga, Buzzati e Battaglia, nomi altisonanti”.

Ci indichi gli autori che hanno partecipato abbinati ai classici.

“Gli autori hanno caratteristiche profondamente differenti, ciascuno dotato di personalità forte e del tutto caratterizzante. Vi troviamo Roberto Portinari, con la sua arguzia inconfondibile unita all’essenzialità; Mauro Crosetti, con la sua anima profonda che traspare dai suoi scritti ; Marco Dalissimo, un poeta visionario di suggestioni a volte crude, a volte poetiche; Matteo Edoardo Paoloni, con la sua incisiva ed estrema sintesi; Lucio Salamone, con la sua scrittura fluida e musicale; Paolo Conti, con la sua poeticità essenziale; Marco Ferraris, con il suo eloquio narrativo epico e fantastico; Giuseppe Vassallo, manipolatore di parole e di concetti di una profondità inaudita; Francesco Landi, con la sua visionaria e classica introspezione. E poi, da ultimo, il sottoscritto, che prova a trasfondere visioni pittoriche nei suoi scritti, a volte incisivi e crudi, a volte eterei, camminando a due metri dal suolo, ma con le scarpe sporche di fango”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 19 marzo 2021

 Massimo Allario