Mercoledì 16 giugno alle 18 nel cortile della Biblioteca si terrà la presentazione del libro di Manlio Graziano “Mondo birbetta! Cronache italiane del secolo ventesimo” (Nuova Argos), romanzo autobiografico che inaugura la collana “Novellieri” dedicata alle memorie e ai ricordi di chi, per professione, scrive di altro e non di sé.

Spiega l’autore: “Questo volume non è un libro di storia, ma ne è colmo; non vuole essere un album di ricordi ma si nutre del suo passato. È solo e semplicemente un libro, che di un tempo cronologicamente svanito smaschera pregi e difetti dei tanti personaggi che si incontrano, per recuperare le più piccole tracce di luoghi, colori e odori, facendo riemergere sotterranei sentimenti tra i quali qualsiasi lettore non faticherà a ritrovare frammenti a lui familiari”

Un libro dal tono irriverente, veloce nello scorrere di immagini appena abbozzate. La materia è autobiografica: l’autore Manlio Graziano, astigiano trapiantato a Parigi, studioso e docente di geopolitica, ripercorre le vicende della sua famiglia a partire da una energica nonna Anna, toscana, classe 1899, “tutta d’un pezzo, fulminea nello scapaccione pedagogico, dalla morale bigotta ma non troppo”, che raggiunge i 95 anni attraversando tutto il Novecento. Sullo sfondo della storia d’Italia dalla Grande Guerra alla fine della Prima Repubblica, si snodano i percorsi individuali dei protagonisti, intrecciati a caso dal destino: un nonno materno morto prima del ’15 che lascia tre figlie bambine da crescere; un padre internato in Germania dopo l’8 settembre, rimpatriato e fuggito in montagna con i partigiani; il ramo paterno della famiglia e quello materno che nel 1944 fissano attoniti i binari divelti della stazione di Alessandria senza sapere che qualche anno dopo i loro destini si uniranno; un gran ballo cittadino nella Asti democristiana degli anni Cinquanta, dove i genitori si incontrano. Storie di ordinaria eccezionalità, tra le fibrillazioni dei conflitti mondiali.

Docente di geopolitica delle religioni e scrittore, Manlio Graziano dopo aver insegnato a Torino si è trasferito in Francia, dove ha conseguito il dottorato in studi politici. Insegna alla Paris School of International Affairs, a La Sorbonne e all’American Graduate School e tiene conferenze in tutto il mondo. Scrive su Limes ed è editorialista geopolitico de La Voce di New York. Ha anche collaborato con il Corriere della Sera e il Sole 24 Ore. L’edizione americana del suo libro sull’identità politica italiana, “The Failure of the Italian Nationhood”, è stata recensita da The New Yorker e dall’Economist. È stato tra i protagonisti dell’edizione del festival Passepartout appena conclusa.


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